Pesante attacco dei comitati dei genitori, nati in seno alle lotte per la difesa di Welfare e scuola, al sindaco di Parma.
Ecco le parole dei genitori esasperati dalla situazione degli asili in città:
“Ieri il sindaco Pizzarotti ha pubblicato sulla sua pagina facebook un interessante resoconto delle azioni intraprese negli ultimi tre anni a sostegno delle scuole e dell’edilizia scolastica.
Dopo un’estate intera passata a snocciolare numeri ed hashtag sulla suo profilo social, ci sentiamo in dovere, avendo seguito negli ultimi anni le vicende dei plessi scolastici di Parma, di rettificare alcune affermazioni del nostro sindaco, per dovere di onesta’.
Premessa fondamentale: tutti i genitori sono ben lieti dei lavori effettuati sulle scuole, dalla rimozione dell’amianto agli adeguamenti antisismici ed antincendio: oltre a enumerare gli interventi, che sono però dovuti a norma di legge e ovviamente fatti cadere dall’alto, il Sindaco si vanta delle nuove strutture nido di Parma Nord, Corcagnano e della mensa di Baganzola: per la precisione, il nido Scarabocchio (ex Trilly) , ristrutturato a ridosso dell’inceneritore, è stato pagato per metà dalla Provincia con i contributi regionali; la struttura Origami di Corcagnano, voluta dalla giunta Vignali, era inserita nel bando Parma06 e quindi la costruzione era prevista ben prima dell’avvento della attuale giunta; la mensa di Baganzola (dove servirebbe una scuola nuova), costruita sotto dictat dell’Asl e a scapito della palestra era prevista nel 2011 ai tempi dell’assessore Bernini (basta poco per trovare le informazioni su internet).
Parliamo di edilizia scolastica in periferia: tutti gli asili chiusi quest’anno con la riorganizzazione Paci erano in punti periferici e densamente popolati della città: caso emblematico è Fognano, che da 20 anni aspetta il suo asilo nuovo e che quest’anno non é rimasto senza solo per la tenacia dei genitori.
Il Sindaco in più, con il solito piglio arrogante e sfacciato, scrive di “bugie” dei suoi cittadini riguardo le rette degli asili e cita la ricerca annuale di Cittadinanza Attiva, che colloca Parma tra i comuni con le rette nido più equilibrate d’Italia: tale dato è vero solo per un ISEE famigliare di €19.900 mentre per tutti i nuclei con un ISEE più alto di €30.000 le rette sono state alzate dal vicesindaco Paci fino ad un massimo di €650 mensili: per avere un ISEE di €30.000 basta avere una casa di proprietà.
Ricordiamo poi lo sgarbo fatto alle famiglie eliminando il Quoziente Parma: algoritmo che consentiva di calcolare rette più eque per le famiglie numerose o in difficoltà, guardato con interesse anche a Roma, dove, chissà, forse avrebbe potuto trovare più fortuna: era un cavallo di battaglia in campagna elettorale, è stato cancellato poco dopo l’insediamento della giunta Pizzarotti, ce lo ricordiamo tutti noi genitori.
Oltre ad aver alzato le rette nel 2013, negli ultimi tre anni Pizzarotti e la Paci hanno eliminato 400 posti nido (da 1930 nel 2012 a1530 nel 2015), abbassando il rapporto posti/utenza potenziale dal 48% al 40% e mantenendo cosi il triste primato di una lista d’attesa oltre il 33% (solo Piacenza fa peggio di noi in Emilia Romagna): precisiamo che quando l’assessore Paci parla di posti vuoti agli asili, si riferisce alla chiusure delle liste che avviene a dicembre, quando oramai dopo 4 mesi di attesa una famiglia si è già dovuta trovare una soluzione alternativa al nido comunale.
Parliamo infine dei lavoratori del settore scolastico: quest’anno altre 15 educatrici dipendenti comunali sono state lasciate a casa, Mentre l’esternalizzazione delle strutture comunali a vantaggio della società Parmainfanzia ha prodotto un risparmio, per le casse del comune, ottenuto a svantaggio del salario delle lavoratrici e lavoratori dei nidi e delle scuole d’infanzia.
Queste sono le attenzioni e la cura che Pizzarotti riserva ai nostri figli….”.