“Vendo profughi in buono stato….”. Con questo agghiacciante annuncio su Facebook, che si commenta da solo, un volontari della Croce Rosse ironizzava giovedì sull’imminente arrivo dei profughi nell’ex scuola di Castelnovo.
Prontamente il gesto è’ stato stigmatizzato dalla stessa Cri, che ha espulso il ragazzo dal viso pulito autore del commento è fatto sapere con una nota che “Croce Rossa Parma e tutti i Volontari e Dipendenti che giornalmente operano nel pieno rispetto dei 7 Principi Fondamentali, prendono le distanze dalle dichiarazioni effettuate tramite social network in data 03 Settembre 2015, relativamente al recente arrivo di 14 rifugiati nel Centro di Accoglienza di Baganzola.
Croce Rossa Parma opera da 150 anni nel rispetto di tutte le persone, senza alcuna distinzione di nazionalità, razza, religione, classe e orientamento politico. Nessuno è considerato “diverso” o “non meritevole” di un sostegno, di un aiuto, e nessuno è considerato “un peso”. Anche nel corso di questa terribile emergenza Croce Rossa Italiana e Croce Rossa Parma operano giornalmente su tutto il territorio per portare il proprio aiuto a persone fuggite dalla guerra e da situazioni di vita drammatiche, alla semplice ricerca di una vita migliore.
Il Comitato di Parma ha già avviato immediate verifiche su ciò che è avvenuto ed opererà secondo il regolamento vigente. Nessuna violazione dei diritti umani è ammessa e tollerata.
Croce Rossa Italiana – Comitato Provinciale di Parma si sente in dovere di formalizzare ufficialmente le proprie scusa per l’accaduto, pur non essendone direttamente responsabile”.
Sul caso interviene anche il sindaco Pizzarotti: “Il post apparso su Facebook nella tarda serata di ieri, pare – per ammissione dell’associazione stessa – pubblicato da un giovane milite volontario della Croce Rossa Italiana, non può passare sotto silenzio. Siamo di fronte al curioso caso che chi aiuta come volontario i profughi, esprime pochi minuti dopo tutto un carico di odio assolutamente intollerabile per una società civile. Voglio pensare che si sia trattato di un attimo di follia e che l’autore del gesto si senta in dovere di chiedere scusa per ciò che ha scritto, mettendo tra l’altro in grave imbarazzo l’associazione nella quale presta la sua attività di volontario”.
“Parma – conclude il primo cittadino – non si identifica con atteggiamenti di questo tipo e non incarna quei sentimenti. Ma l’episodio deve far riflettere tutti su quanto danno può provocare alla civile convivenza chi fa leva sul malcontento, senza dare risposte o soluzioni concrete ad un fenomeno di natura epocale, di fronte al quale le nostre coscienze non possono restare indifferenti”.