L’azienda potrebbe ripartire domani ma qualcuno lo impedisce. Non vogliano vederci, ma così ci vedranno”.
A questo grido, i dipendenti della Pali Italia hanno fermato l’Asolana mercoledì mattina: un gesto di rabbia e disperazione, una richiesta di risposte, di perché.
Ma anche di giustizia, per la cassa integrazione non concessa, per l’azienda non ancora data all’imprenditore che la vuole, per il licenziamento giunto via comunicato stampa.
“Noi non ci fermiamo, vogliamo il nostro lavoro e vogliamo risposte”, la loro preghiera.
C’e chi, in coda, si arrabbia. Grida “lasciatemi lavorare”. Ma anche chi suona il clacson, solidarizza, chiede un fischietto per unirsi, strombazza.
Magari conscio che domani potrebbe succedere a lui.
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