“Automobilisti abbiate pazienza…
Da 7 mesi non siamo retribuiti.
L’incapacità e l’avidità personale di proprietà e dirigenza , hanno portato la gloriosa TECNOPALI nel baratro del fallimento…
Ora che potrebbe rinascere grazie alla cordata di imprenditori parmigiani, qualcuno rema contro, prima ignorando e poi ostacolando la Manifestazione di Interesse che permetterebbe a noi lavoratori di riavere il nostro posto di lavoro.
Con questa strategia non permettono ai lavoratori neppure il diritto alla Cassa Integrazione, e vogliono metterci tutti in
MOBILITA’….. CIOE’ LICENZIATI E MANDATI A CASA
Troppi giochi di potere che agevolano solo squali, speculatori ed “amici degli amici”…. ma nessuno che voglia veramente salvaguardare IL LAVORO!!! Noi non ci arrendiamo e lotteremo con tutte le forze fino all’ultimo.
A QUALCHE GIUDICE DICIAMO: INDAGHI E SCOPRIRA’ TANTI ILLECITI !!!!!”
Con questo grido di battaglia mercoledì i dipendenti di Pali Italia “fermeranno” l’Asolana è distribuiranno il volantino pieno della loro rabbia per un’azienda da florida diventata cimitero di lamiere accatastate.
Senza stipendio da sette mesi, chiedono l’accesso alla cassa integrazione e che alla cordata parmigiana guidata da Massimo Bagatti, unica ad essersi fatta avanti per dare un futuro all’azienda, venga concessa la possibilità di riaprire i cancelli e far andare avanti i lavori.
Lo chiedono da mesi, e dopo le manifestazioni davanti a Prefettura e Tribunale, domani toccherà all’Asolana, strada che conduce allo storico stabilimento di Pizzolese.