Ci sono serrate e barricate. Diversi i nemici, uguali il senso di disagio e frustrazione, il senso di spersonalizzazione che provoca il perdere il proprio lavoro, la propria casa o il proprio quartiere.
Cosi mentre Via Repubblica è’ campo di invasione da parte degli operai di Pali Italia, B.go Fiore e B.go Regale diventano barricate contro gli immigrati, i profughi, i disagiati.
Perché oggi come un ieri lontano, miseria e fame fanno paura.
Non vogliamo diventare un ghetto come l’Oltrettorrente – su questa teoria è’ nata una raccolta firme in B.go Regale, nel Bar ieri “Snack”, abbeveratoio del Maria Luigia, oggi DeJaVu, e nelle attività commerciali limitrofe.
Promossa da alcuni consiglieri di quartiere e dallo Studio Legale Tedeschi, per il momento è’ solo una raccolta firme contro l’insediamento di alcune famiglie di profughi in Borgo Regale, in alloggi sfitti. “Non vogliamo che ci succeda come di la dal fiume che sono invasi, non sono più proprietari della loro casa e del loro quartiere” –
spiegano – “quando è’ girata la voce che volevano metterne alcuni qui, è’ nata la raccolta firme. Vediamo che succederà”.
Diversa la situazione in B.go Fiore, dove mercoledì alcuni sfrattati hanno cercato di occupare una casa pensando fosse vuota, ma la proprietaria era semplicemente via per alcuni giorni.
A fare “barricata” i vicini di casa: “non una occupazione, non qui, non a casa di una di noi, che abita qui da sempre” – raccontano.
E i profughi sono finiti ospitati da Art Lab e rete diritti in casa. Che spiega: “Pensavano fosse vuota, con l’arrivo di Digos e forze dell’ordine e’ tornato tutto normale”.
E oggi, venerdì, l’incontro sindaco – sfrattati, nel primo pomeriggio.
Ma di normale non c’è proprio nulla: barricate, lotte di strada e di piazza, scioperi, disagio, fame, occupazioni. La ricchezza del mito capitalistico e industriale e’ già finita?