Nei giorni scorsi il direttore di un supermercato in città, si è recato negli Uffici della Squadra Mobile ove ha presentato denuncia di furto in quanto, da alcune verifiche, erano emersi vari ammanchi di prodotti.
I successivi controlli effettuati con cadenza pressoché giornaliera, avevano consentito di appurare che le quantità di articoli asportati erano minime e costituite da articoli alimentari come pane, salumi affettati, latte ecc. che, comunque, nel tempo avevano arrecato un danno economico di circa 1.500 euro.
Gli investigatori della Sezione Antirapine hanno quindi effettuato alcune verifiche constatando che gli ammanchi si concentravano in alcuni giorni ove era sempre la solita cassiera ad effettuare la chiusura del locale.
A quel punto gli investigatori dell’antirapina hanno individuato l’autovettura della cassiera sospettata nel parcheggio del supermercato e l’hanno attesa alla fine del turno di lavoro serale.
La donna, che giungeva alla propria autovettura con una cesta d’acqua in mano, veniva fermata ed alla richiesta di esibire il contenuto della propria borsetta, estraeva da essa due confezioni di prosciutto affettato ed una di pane.
Alla richiesta di esibire lo scontrino fiscale della merce in argomento, la donna subito riferiva di averli regolarmente pagati dopo averli acquistati al termine del turno di lavoro.
Effettuata la verifica nel registratore di cassa è emerso che nessuno scontrino corrispondeva, per importo e tipologia di merce, agli articoli in possesso della cassiera la quale, in seguito, ammetteva le proprie responsabilità cercando di minimizzare l’accaduto.
R.C. veniva accompagnata presso gli Uffici della Squadra Mobile ed indagata in stato di libertà per il reato di furto aggravato continuato. Gli articoli alimentari rubati son stati restituiti al direttore del supermercato.
Dopo alcuni giorni il direttore di un altro supermercato si è presentato sempre presso la Questura ove ha sporto denuncia in quanto, il personale di vigilanza della COOPSERVICE aveva notato alcune situazioni sospette riguardanti una cassiera del supermercato.
In particolare era stato notato che alcuni clienti sudamericani, dopo aver prelevato i prodotti in esposizione, si dirigevano sempre dalla stessa cassiera assumendo un atteggiamento sospetto.
Il personale di vigilanza aveva in seguito effettuato una verifica constatando che vi era una notevole discrepanza tra il numero di articoli notati all’interno del carrello dei clienti sudamericani e quelli presenti sulla copia dello scontrino fiscale presente presso la cassa in argomento.
Gli investigatori della Sezione Antirapine, informati al riguardo, prendevano contatti con il personale di vigilanza ed il direttore del supermercato per essere informati in tempo reale di eventuali situazioni analoghe.
Infatti, dopo pochi giorni, si è ripresentata la medesima scena dei giorni precedenti.
Un cliente sudamericano col carrello pieno di merce si è recato alla cassa ove era in servizio la stessa cassiera e dopo aver pagato col bancomat si è diretto verso il parcheggio ove è stato poi fermato dalla guardia Giurata della COOPSERVICE e dagli investigatori dell’Antirapina.
A richiesta di esibire lo scontrino fiscale della merce che aveva nel carrello, il sudamericano dichiarava che lo aveva la moglie che si era già allontanata.
La perquisizione effettuata in seguito ha permesso di rinvenire in tasca dello stesso lo scontrino fiscale per un importo di circa 22 euro, rilasciato poco prima dalla cassiera che, guarda caso, non contemplava il pagamento di un televisore e di vari articoli presenti nel carrello. Infatti dei 28 articoli presenti nel carrello solo 6 erano stati fatti pagare e, pertanto a fronte di una spesa di 303 euro ne erano stati pagati solamente 22.
Alla contestazione, lo straniero riferiva di aver pagato col bancomat e, pertanto, di non aver fatto caso all’importo richiesto dalla cassiera. A richiesta, il cliente dichiarava di non conoscere la cassiera in argomento.
Le indagini effettuate dagli investigatori dell’Antirapina hanno documentato un rapporto di parentela tra il cliente e la cassiera che non aveva fatto pagare la maggior parte degli articoli acquistati.
Sono emerse altresì numerose contraddizioni tra quanto dichiarato dalla cassiera e quanto dichiarato dal cliente sudamericano.
Il personale del servizio di sicurezza del supermercato ha poi fornito le registrazioni delle telecamere di sorveglianza.
Incrociando l’analisi delle registrazioni video e le successive verifiche contabili hanno permesso di evidenziare le responsabilità della cassiera anche in altre due occasioni.
Infatti, una prima volta lo stesso cliente sudamericano ed in un’altra occasione un suo connazionale, avevano usufruito delle “distrazioni della cassiera”.
Per quanto emerso la cassiera S.M è stata indagata in stato di libertà per furto aggravato continuato come anche il cliente sudamericano A.A.J.A.