Uno è parmigianissimo, ha rischiato di andarsene ma alla fine Lorenzo Minotti se lo è andato a riprendere…in un’autogrill. L’altro è cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta, aveva tante offerte, ma appena ha sentito “Parma” non ha avuto dubbi.
Sono Lorenzo Adorni, “nipote d’arte” di Sandro Melli, e Michele Messina.
“Con Minotti quest’estate dovevamo trovarci vicino all’uscita di Modena, lui scendeva da casa di Scala, io gli sono andato incontro con mio padre – racconta Adorni. E’ rimasto bloccato per colpa di un incidente…e alla fine ci siamo trovati verso Bologna. Poi ha parlato con me e mio padre, ha detto cose importanti , e dopo qualche giorno ho scelto di rimanere”.
Dopo aver vissuto la scomparsa di Parma Fc. “C’è stata molta attesa, molta ansia già dopo il fallimento, sempre ad aspettare… Poi però è arrivata la chiamata, e subito ero contentissimo. Anche le altre erano chiamate importanti, io volevo venire qui. Sono fiero di essere nella squadra della mia città, per la quale faccio il tifo”.
Anche se per un classe ’98 l’approdo tra i grandi è tosto. “Io mi impegno tutti i giorni, do il 100%, e le sensazioni sono bellissime, in questo centro sportivo, anche se ero già abituato ad allenarmi qui è semre bellissimo. Il Mister è bravo anche a farci divertire, stiamo lavorando bene. Il ritmo è diverso da quello del settore giovanile, ma mi sto adattando. Terzino o centrale? L’importante è giocare, il dove lo deciderà il Mister. Cosa mi aspetto? Giocare con i grandi è diverso, ci sono dei trucchetti che piano piano si imparano…” .
Sabato probabilmente il debutto al Tardini? “Ci sto pensando in modo tranquillo, ma non vedo l’ora, non so nemmeno cosa aspettarmi, vedremo…”
Sulla stessa fascia di Adorni, Michele Messina, dal vivaio dell’Atalanta direttamente al Parma. “Sono stato accolto molto bene, dai compagni, la squadra e lo staff, e sono felice di essere qui. Ho avuto anche altre offerte, ma quando è arrivata quella del Parma non ho avuto dubbi, e ho scelto di venire qui”.
Le mie caratteristiche tecniche? “Mi reputo un giocatore discretamente tecnico, con una buona corsa, e metterò questo a disposizione della squadra. L’anno scorso ho giocato prevalentemente come terzo di destra, quindi più difensivo, quest’anno posso anche spingere di più, ed è una cosa che mi piace. Con due garanzie come Lucarelli e Cacioli che coprono…”.
Dai giovani alla D, una scelta coraggiosa. “Ho deciso di uscire da Bergamo, e di giocare, ma la Serie D non è una categoria facile, siamo venuti qui per vincere, la squadra è competitiva e non sarà facile guadagnarsi il posto. Sarà una bella esperienza, emozionante”.
E mentre i due giovani “affrontavano” la stampa, un esperto della categoria sosteneva le visite mediche prima di unirsi alla squadra: Cristian Longobardi, che ha poi fatto il primo allenamento coi compagni. Il Parma ha trovato la propria prima punta.