“La raccolta differenziata deve essere condivisa e partecipata , non imposta. E serve umiltà”.
Recita così l’attacco di una nota sui rifiuti firmata da Fabrizio Savani, il grillino più fuori dal coro del nostro consiglio comunale, titolata “aiutaci a aiutarti”.
“La raccolta differenziata è una gran cosa e ci può liberare dagli inceneritori – scrive Savani -. Anzi la raccolta differenziata è antitetica all’incenerimento. Inoltre affidare ad un unico gestore la raccolta e lo smaltimento del rudo mi sembra contraddittorio a livello valoriale, ambientale, economico sia per i cittadini sia per il territorio. Ma questo ce lo diciamo da anni. Almeno, io lo dico anni.
Ma la raccolta differenziata ha ancor più senso se condivisa con la città e se si aggiunge la parola partecipata. Raccolta differenziata partecipata. Occorre infatti differenziarsi da coloro che impongono, si deve partecipare, accogliere le proposte, i cambiamenti, le critiche. Occorre farlo con umiltà”.
“Se imponi a norma di legge un valore, se pur legittimo e condivisibile, rimarrai prima o poi da solo. Se hai contro la comunità tutto ti sarà difficile, se hai i cittadini a favore probabilmente tutto ti riuscirà meglio. Io non lo so ma oggi ho cercato di aiutare la mia città a livello pratico. Insieme ad altri amici ho aiutato a pulire 500 metri di fosso a Vicofertile una delle belle frazioni di Parma. I fossi cittadini sono pieni di rudo buttati da incivili, da gente che non capisce l’importanza della raccolta differenziata”.
La ricetta di Savani? “Bisogna spiegare meglio, aiutare i cittadini che non riescono a comprendere l’importanza della riduzione dei rifiuti, del riuso, della raccolta, del riciclo, del recupero. Si deve migliorare l’informazione essere pro-attivi, venire incontro alle esigenze dei cittadini. Si deve evitare che un sistema di raccolta imposto con evidenti criticità possa indurre un comportamento negativo da parte di cittadini che si sentono esasperati e inascoltati. Dobbiamo immaginare bene la nostra città. Dobbiamo impegnare bene la nostra coscienza ecologica”.