Retrocessione in Lega Pro e -12 punti per il Catania, retrocessione in Serie D e -10 punti per il Teramo.
Tradotto: nessuna pietà per il Parma, con anni di lustro e storia buttati nel buco meno illustre per l’indebitamento creato da due grugnenti soggetti che nessun ente di tutela e controllo del calcio ha pensato bene di fermare per tempo, e tanta compassione per il Catania, che invece di fallire si è limitato a comprare partite, falsificando il proprio campionato mentre i gialloblù giocavano senza stipendi per garantirne la regolarità.
Lo ha stabilito il Tribunale Federale Nazionale della Figc nelle sentenze emesse stamane relative al processo di primo grado al Calcioscommesse per quanto riguarda i filoni di Catania e Catanzaro.
Per il club etneo si tratta di una sentenza peggiorativa in quanto il procuratore federale aveva chiesto la retrocessione in Lega Pro e -5 punti di penalizzazione in virtù dell’articolo 24 (collaborazione e ammissione) riconosciuto dalla procura al patron, Antonino Pulivrenti.
Per quanto riguarda la combine Savona-Teramo, per il club abruzzese è confermata la responsabilità diretta del patron Luciano Campitelli e quindi la retrocessione in Serie D, ma rispetto alla richiesta di -20 punti avanzata dalla procura federale la penalizzazione è stata decurtata. Lo stesso vale per il Savona.
Chissà che uno dei due non capiti nel girone del Parma, che sul campo di riprenderà quello che tutti gli hanno tolto. Alla faccia loro.