Riceviamo dal Pd e pubblichiamo:
Il comunicato del Comune di Parma sulla mancata risposta al comitato AttivarSi per l’infanzia a più di 90 giorni dal deposito del quesito referendario sugli asili è imbarazzante e prefigura possibili profili di abuso e di omissione di atti di ufficio.
Un’amministrazione opera in forza di leggi e regolamenti, non a piacimento degli uffici o di chi amministra, una cosa che il Vice Sindaco Paci, in più di tre anni di mandato, non ha ancora capito.
La principale fonte normativa per il Comune, dopo le leggi dello stato, è lo Statuto. Ora il nuovo Statuto comunale, voluto e votato da questa amministrazione, all’art. 60 stabilisce in maniera inequivocabile che “la proposta [referendaria], prima della raccolta delle firme, che deve avvenire nel tempo massimo di 90 giorni dalla data di deposito […], è sottoposta al giudizio di ammissibilità da parte della Commissione dei Garanti per i referendum”.
A norma di Statuto, il referendum di AttivarSi per l’infanzia non si può quindi più tenere avendo il Comune lasciato scadere i termini dei 90 giorni dal deposito, sia per il giudizio di ammissibilità che, di conseguenza, per la raccolta delle firme. Su quali basi statutarie e normative il Comune può ora affermare che “il Comitato promotore avrà comunque 90 giorni per raccogliere le firme necessarie alla proposizione del referendum”? E perché non 100 o 120? E’ evidente che siamo nel campo della totale improvvisazione ed arbitrarietà.
Il nuovo Statuto comunale fu approvato a tutti i costi dalla sola maggioranza 5 stelle (e nemmeno tutta) a inizio novembre 2014, nonostante le evidenti lacune e contraddizioni. Bisognava correre perché Pizzarotti di lì a poche settimane, nella sua leopoldina che doveva lanciarlo come leader dei 5 stelle dissidenti, aveva bisogno di qualcosa di “grillino” da strombazzare sui media nazionali e sui social: il referendum senza quorum (con tanto di hashtag #quorumzero). “Un mezzo in più e potenziato che diamo ai cittadini per fare emergere la loro voce su questioni importanti”: parola di Pizzarotti.
Dopodiché, esaurita la propaganda mediatica, il nulla. In 9 mesi nessuno nell’amministrazione, a partire dalla delegata alla partecipazione nonché vicesindaco Paci, ha pensato di insediare la Commissione dei garanti e di aggiornare il regolamento comunale sui referendum risalente al 1996.
Il quesito referendario di AttivarSi per l’Infanzia ha il merito di mettere in evidenza quali erano le reali intenzioni di allora e quale è il reale interesse di questa amministrazione di dare voce ai cittadini su “questioni importanti” come appunto la gestione degli asili. Quando bisogna tutelare altri interessi, ai cittadini è meglio non dare voce, questa la democrazia diretta di Pizzarotti e soci, con buona pace del programma e dei principi a 5 stelle.
Visto che non ci pensano i consiglieri di maggioranza a fare rispettare lo Statuto da loro stessi approvato, presenteremo un esposto al Difensore civico regionale affinché siano tutelati i diritti dei cittadini e siano sanzionate le inadempienze di questa amministrazione. Alla prossima amministrazione il compito di porre rimedio alle incongruenze dello Statuto e di attuare davvero la partecipazione e l’ascolto dei cittadini.
Nicola Dall’Olio
Capogruppo PD Consiglio comunale di Parma
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