
Rispetto ad altri comuni capoluogo dove i progressi in questo senso sono stati minimi oppure addirittura negativi, Parma ha ridotto di 76 kg la produzione che ogni cittadino parmigiano conferisce ogni anno nel residuo (32% in meno rispetto al 2013), partendo già da una posizione virtuosa. Alcuni esempi? Per un parmigiano che nel 2014 ha prodotto 164 kg di residuo gli altri comuni sono tutti con valori decisamente più alti: un reggiano ne ha prodotti 280 kg, un piacentino 307 kg fino ad arrivare al doppio di un cittadino bolognese che ne ha conferiti 328.
Soddisfatto l’Assessore all’Ambiente Gabriele Folli dichiara “I numeri confermano i progressi del sistema porta a porta e la virtuosità dei cittadini parmigiani. La responsabilità dei territori è un criterio fondamentale per arrivare ad una corretta gestione del ciclo dei rifiuti nella nostra regione. A questo punto è legittimo chiedere nel Piano Regionale Gestione Rifiuti di prossima discussione nell’assemblea legislativa che nei criteri di dismissione degli impianti di incenerimento si tenga conto degli sforzi fatti dai territori.”