Giorgio Pagliari finisce nell’occhio del ciclone delle polemiche. Via social i consiglieri di maggioranza 5 Stelle, a partire da Luca Rizzelli, stanno facendo girare la foto che ritrae la stretta di mano di Pagliari ad Azzollini subito dopo l’annuncio dell’esito del voto.
Voto che, bell’aula del Senato «salva» il senatore di Ap-Ncd Antonio Azzollini dagli arresti domiciliari. E lo fa con 189 no, 96 si e 17 astenuti, un risultato importante che porta alcuni senatori M5S a ricordare come l’ex presidente della commissione Bilancio abbia incassato più del governo Renzi che nel febbraio 2014 ottenne la fiducia con 169 sì e 139 no.
L’Assemblea di Palazzo Madama sconfessa così la decisione presa dalla Giunta per le Immunità del Senato l’8 luglio scorso che invece aveva accolto a maggioranza, cioè anche con il voto del Pd, la richiesta dei magistrati di Trani di mettere agli arresti domiciliari l’ex presidente della commissione Bilancio accusato di vari reati, tra cui la bancarotta fraudolenta e l’associazione a delinquere, nell’ambito del crac della casa di cura Divina Provvidenza. Molti Dem, invece, oggi votano per il no all’arresto, vista anche la decisione del capogruppo Luigi Zanda di lasciare ai «suoi» libertà di coscienza. Una decisione comunicata ieri sera via e mail forse anche perchè, come si maligna in Sel, «Zanda non sarebbe riuscito comunque a controllare il gruppo». In Aula infatti una ventina di senatori ha chiesto il voto segreto e nell’anonimato ognuno ha agito di testa propria.