L’esondazione del torrente Baganza del 13 ottobre 2014 non dovrà più verificarsi. E questo sarà possibile solo attraverso un’azione di programmazione volta a fissare le linee guida relative alla sicurezza idraulica, con riflessi anche di tipo urbanistico. Il Comune ha approvato in data odierna una delibera in cui si dà mandato al settore pianificazione urbanistica di definire un piano di delocalizzazione delle immobili e strutture produttive presenti in alveo, in particolare quello del torrente Baganza, in modo da migliorare la situazione attuale prevedendone la demolizione e la ricollocazione in altre zone.
Tutto questo attraverso il recepimento della Direttiva Alluvioni ed anche alla luce della recente adozione da parte dell’Autorità di Bacino del fiume Po del Piano per l’Assetto Idrogeologico – Pai – in merito ai torrenti Parma e Baganza. Il Comune di Parma intende, così, dare un contributo significativo in questo senso prima della definitiva approvazione del Pai, prevista per il dicembre di quest’anno. Infatti, accanto alle opere che sono state programmate per ridurre il rischio di esondazioni del torrente Baganza e che includono la realizzazione di argini spondali sulla riva destra e sinistra del torrente a partire dal ponte dei Carrettieri, fin quasi all’altezza del ponte della tangenziale, a cui si aggiunge l’avvio dell’iter legato alla realizzazione delle casse di espansione, riveste un’importanza strategica anche il discorso legato agli interventi di delocalizzazione.
Per questa ragione, il Comune ha inoltre affidato l’incarico per la predisposizione di elaborati grafici descrittivi della pericolosità di alluvione a scala comunale e contestualmente all’analisi di rischio idraulico della rete idrica superficiale, con l’obiettivo di individuare la criticità idraulica e le ipotesi di interventi risolutivi. “Si tratta di un passaggio fondamentale – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici, urbanistica ed edilizia del Comune Michele Alinovi – in quanto traccia le linee strategiche di recupero, valorizzazione e ampliamento dell’ecosistema fluviale con soluzioni innovative, coerenti con gli obiettivi fissati a livello di Unione Europea a salvaguardia e rafforzamento della sicurezza idraulica dell’asta sul Baganza. A questo si aggiunge – conclude l’assessore – che tali iniziative possono essere oggetto di incentivi e finanziamenti, sia a livello nazionale che comunitario con il fine di ridurre l’esposizione al rischio di esondazioni nelle aree urbane vulnerabili, proprio per quelle Amministrazioni che intendono perseguire gli obiettivi al 2020 dell’Unione Europea”.