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Spip, la controreplica di Bosi: “La verità fa male”

“La verità, ti fa male, lo so” . Lo cantava Caterina Caselli e inizia  così il comunicato con cui il capogruppo M5s Marco Bosi replica al Pd, che sabato ha risposto alle accuse dell’esponente grillino sull’affaraccio Spip.

“Deve aver fatto davvero male al Partito Democratico il riemergere di responsabilità politiche, se hanno ritenuto necessario fare una conferenza stampa convocando tutti i più alti livelli di rappresentanza. Questo però non è bastato per spiegare ai parmigiani (non è al sottoscritto che devono rendere conto) per quale motivo hanno pensato bene di dare il via libera con voto favorevole ad un’urbanizzazione selvaggia di un prezioso territorio agricolo – incalza Bosi – . La cosa assume i toni del grottesco quando rivendicano che il loro voto risale al 2009, quindi addirittura dopo lo scoppio della crisi immobiliare. Sottolineare che le indagini riguardano il periodo tra il 2004 e il 2006 è abbastanza inutile visto che nessuno ha accusato di aver commesso reati. Le responsabilità del PD sono tutte politiche e anche fra 100 conferenze stampa o comunicati per spostare l’attenzione, il voto del PD su quella delibera reciterà ancora “FAVOREVOLE”.”

Continua poi Bosi: “Bastano poche righe invece per liquidare la ricerca di un posto al sole dell’Avvocato Rutigliano, il quale parla di “Abuso di potere in caso di mancata approvazione”. Peccato che quell’obbligo a cui fa riferimento nasca nel momento in cui un’area è già inserita in POC e vi sia un PUA depositato. Invece quella delibera inseriva per la prima volta l’area in POC, perciò nessun obbligo vi era nei confronti di nessuno. Come dovrebbe sapere quell’area non è ancora entrata in POC definitivamente perché manca il secondo passaggio previsto dalle norme: l’approvazione. Delle due l’una:o Rutigliano non conosce le norme urbanistiche – e sarebbe davvero grave visto che ha fatto l’Assessore all’urbanistica – oppure la voglia di intervenire era talmente tanta che lo ha fatto senza nemmeno leggere gli atti. Quale delle due?

In conclusione la domanda è una sola: quando la nostra maggioranza, con un atto di coraggio e radicale discontinuità col passato, porterà in aula una delibera di revoca di quel piano, il Partito Democratico voterà favorevolmente e quindi in contrasto con il 2009 dandomi quindi ragione sull’errore madornale di quel voto, o voterà contrario in contrasto con quanto affermato negli ultimi 3 anni sulla necessità di riqualificare e non costruire?”.

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