Il presidente della Regione ospite della festa dell’Unità di Traversetolo, ha affrontato numerosi punti: dai rifiuti alla legge di riordino territoriale, passando per le elezioni del 2017.
“Per il bene e il futuro di Parma non si deve parlare di nomi ma di programmi”.
A dirlo, alla festa dell’Unità di Traversetolo, è stato Stefano Bonaccini presidente della Regione Emilia-Romagna che, tra i tanti temi, ha voluto parlare anche delle elezioni che dovranno scegliere il futuro sindaco di Parma nel 2017.
“Credo – ha spiegato – che si debba fare molto e parlare poco, si deve lavorare insieme per creare le condizioni affinché Parma torni ad essere governata dal Centrosinistra, ipotizzando anche delle alleanze con gruppi civici disponibili. Prima di tutto, comunque, bisogna costruire un programma fatto di cose concrete e realizzabili, non come hanno fatto altri che hanno promesso cose che non sono riusciti a mantenere, e solo successivamente dei nomi”. In tanti sono arrivati all’area dibattiti della festa ad ascoltare Bonaccini e tanti sono i temi che ha voluto affrontare nel suo dialogo con il direttore di Teleducato, Pietro Adrasto Ferraguti.
“Stiamo lavorando al massimo – ha spiegato il presidente – per rilanciare anche la nostra regione, che ha delle eccellenze che tutto il mondo ci invidia. Per questo è fondamentale che si punti su quello che sappiamo fare, ripartendo dalle nostre eccellenze e lavorando sulle capacità della persone”.
Al centro dell’attenzione, naturalmente, anche il tema rifiuti che riguarda da vicino anche Parma e l’inceneritore di Ugozzolo, Bonaccini ha voluto chiarire in cosa consiste la nuova legge regionale su questo tema. “Ci poniamo un obiettivo molto alto – ha spiegato – entro il 2020 l’intera regione deve essere a oltre il 70% di raccolta differenziata e con le discariche chiuse. Quando questo avverrà cominceremo a chiudere degli inceneritori”.
L’esponente Pd è entrato anche nella polemica sull’arrivo dei rifiuti di fuori. “Alle aziende – ha sottolineato – abbiamo spiegato che oltre le cifre previste oggi non si può andare, che non verrà accettato nessuno smaltimento in più. Non solo: abbiamo evitato che nei nostri inceneritori arrivino rifiuti da fuori, se non in casi di eccezionale emergenza”.
Un altro tema delicato è quello del riordino territoriale: a Bologna è in discussione una importante legge che permetterà diversi cambiamenti per l’assetto anche delle nostre zone. “Siamo convinti – ha spiegato Bonaccini – che si possano costruire delle aree vaste di coordinamento tra i vari territori. Non possiamo più guardare al nostro campanile, ma dobbiamo essere in grado di metterci insieme per raggiungere risultati importanti. Poi su quali siano i territori che si debbano unire è giusto che decidano gli amministratori che vivono ogni giorno i problemi dei cittadini. Io ipotizzo che si potrebbero fare tre macro aree: una da Piacenza a Modena, una con la città metropolitana di Bologna (a cui si aggiungerebbe Ferrara) e una con la Romagna. In questo modo semplificheremmo i problemi e saremmo molo più operativi”.