Arturo e Severino Medeghini, ex titolari dello storico gruppo caseario bresciano che portava il loro nome, fondato dal nonno nel 1929 e fallito nel 2010, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Brescia per reati fallimentari.
Il Gruppo era una storica realtà italiana specializzata nella produzione e nella commercializzazione all’ingrosso e al dettaglio di prodotti lattiero-caseari, con circa 500 dipendenti, 450 milioni di euro di fatturato e un indotto in grado di dare lavoro ad altre mille persone.
I due sono i fratelli di Angelo Medeghini, ex socio di Tommaso Ghirardi nella scalata al Parma calcio e primo vicepresidente gialloblù dell’era bresciana, uscito dal cda di Parma Fc (di Eventi Sporti, per essere precisi) nel dicembre 2008 dopo l’ingresso della sua Kome nella procedura concorsuale, alternativa al fallimento e anticamera della liquidazione, e prematuramente scomparso poco meno di un anno fa per un male fulminante.
Le manette sono scattate nell’ambito dell’operazione “Ghost Cheese” dopo un’inchiesta avviata dalla procura della Repubblica tramite il procuratore aggiunto Sandro Raimondi. L’azienda era stata dichiarata fallita dal tribunale di Brescia dopo la liquidazione volontaria chiesta dai soci. Era stata lanciata anche la possibilità di un accordo con le banche creditrici, ma si risolse in un nulla di fatto.
Tanto che l’anno precedente alla chiusura definitiva dei battenti per opera della sezione fallimentare, aveva iscritto a bilancio 106 milioni di euro di perdite e il 27% in meno di vendite. Un calo vistoso, visto che l’impresa era stata in grado di fatturare fino a 300 milioni di euro e con 400 dipendenti. Le manette da parte degli agenti del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza sono scattate per presunti reati fallimentari.
Nell’operazione è stata anche sequestrata un’ingente somma di denaro.
Dire che il cerchio si stia stringendo anche intorno a Ghirardi sarebbe inesatto, poiché le due operazioni sono assolutamente separate, ma sperare che sia così resta legittimo.