Riceviamo e pubblichiamo
“Sta per essere approvato il bilancio di previsione 2015 del Comune di Parma, insieme alla programmazione 2015-2017. Ancora una volta le segreterie territoriali di CGIL, CISL e UIL rilevano la totale mancanza di coinvolgimento di chi rappresenta decine di migliaia di lavoratori e pensionali della città sui quali, soprattutto nelle fasce più deboli, ricade maggiormente il peso della crisi e della riduzione delle risorse destinate al welfare, e a cui si impedisce di fatto di partecipare a decisioni di non poca importanza nella definizione dell’azione amministrativa.
Non è da oggi che i sindacati confederali muovono questa critica alla Giunta parmigiana, ma giova ricordare che esiste un protocollo, sottoscritto dalle associazioni dei Comuni d’Italia e dalle organizzazioni confederali che prevede il confronto in sede di elaborazione dei bilanci comunali. Venendo al merito del documento, unico aspetto positivo è la conferma degli sgravi su TASI e IMU, già peraltro concordati lo scorso anno con le organizzazioni sindacali, ma quanto introdotto di nuovo appare abbastanza pasticciato.
Se risultano infatti condivisibili le ulteriori detrazioni per le famiglie colpite dall’esondazione del Baganza dell’ottobre scorso, appaiono invece discutibili quelle stabilite per le famiglie numerose. Circa le esenzioni per i nuclei familiari con più figli, sarebbe infatti stato opportuno rendere tale agevolazioni più eque possibile, in modo da favorire veramente le famiglie in maggiore difficoltà. E a proposito della Tasi la scelta di ulteriori detrazioni pare confermare che il fondo statale di 530 milioni copre abbondantemente i tagli. Ma nel bilancio di previsione vi sono altre carenze: manca soprattutto un piano di investimenti che utilizzi il volano pubblico per rilanciare l’economia e sostanziare un progetto di città che sta evidenziando, sotto ogni aspetto, sempre più segni di declino.
Anche i servizi sociali e alla persona che – come le recenti vicende hanno insegnato – da qualche tempo si considerano “sacrificabili” alla causa ragionieristica del ripianamento dei conti comunali avrebbero meritato di essere ripensati con maggiore attenzione. Quanto ai di 6,5 milioni di euro recuperati sulla macchina comunale, peraltro senza condivisione con i rappresentanti dei lavoratori, i sindacati vorrebbero capire dove incidono e a quali diversi utilizzi siano destinati, considerato anche il polverone sollevato sul sociale, a questo punto forse solo in chiave strumentale politica. Le segreterie di CGIL, CISL e UIL provinciali non possono che auspicare, per il prossimo 2016, un metodo di definizione del bilancio profondamente diverso, che riparta dal confronto con tutti i soggetti e le parti sociali interessate e che rimetta al centro lo sviluppo, i bisogni delle persone e la qualità dei servizi, che sono l’anima di una città. Per questo i sindacati confederali continueranno ad essere in campo”.