Aborto colposo:questo il reato di cui sono stati ritenuti colpevoli due medici della clinica ostetrica e ginecologica dell’ospedale Maggiore di Parma per la morte in utero di un gemello, al nono mese di gravidanza, mentre la sorellina è nata sana.
Aborto colposo:questo il reato di cui sono stati ritenuti colpevoli due medici della clinica Ostetrica e ginecologica dell’ospedale Maggiore di Parma per la morte in utero di un gemello, al nono mese di gravidanza, mentre la sorellina è nata sana.
Era stata una gravidanza un po’ complessa per la madre, 43enne incinta di due gemelli: controlli settimanali e tanta attenzione avevano però permesso di arrivare in fondo O quasi: perché il feto maschio, 500 grammi più piccolo della sorellina, mostrava spesso sofferenze.
Fino a una settimana prima del parto, quando un tracciato cardiaco ne dimostrava la grande difficoltà. Per il PM Paola Da Monte, che ha condannato i due imputati, un intervento immediato con un parto indotto lo avrebbe salvato.
Ma la ginecologa, all’epoca specializzando, e il suo professore responsabile, anche lui firmatario del referto relativo al monitoraggio del feto, non lo ritennero necessario. Lasciando accrescersi le complicazioni, fino al procurato aborto.
La ginecologa è stata condannata a quattro mesi, l’uomo, a sei, per entrambi pena sospesa, con un maxirisarcimento da contribuire ai genitori, insieme all’Ospedale per la responsabilità civile: 150mila euro alla madre, 147mila al padre.