Dignità. Coi capelli incanutiti e il sorriso di sempre, negli occhi la fatica di chi lavora la terra, oltre al pallone, è questo che Nevio Scala vuole ridare alla città e alla società che risorgerà dalle ceneri di Parma Fc. Dignità, orgoglio, pulizia.
“Una casa di vetro dove tutti possono guardare e parlare” – racconta per metafore l’ex tecnico, oggi presidente ducale. “Niente a che vedere col calcio marcio, e con chi lo ha reso tale” – prosegue con allusioni palesi quanto la sua voglia di mettersi al lavoro. Per riportare Parma “al posto che gli spetta” – dice. E se lo sostiene lui, che in A per primo il Parma ce lo ha portato, è tutta un’emozione. Una promessa profumata di futuro, dopo tanta puzza di bruciato che per un anno hanno tirato Parma verso il basso, in un profondo bidone del residuo incenerito da una sola parola: “risorgeremo”.
Con Scala, nel progetto e nella conferenza di presentazione, mercoledì al Tardini, Marco Ferrari, ex cda di Parma Fc, ma anche Guido Barilla, alla faccia di chi lo voleva fuori, Luca Carra, coordinatore generale, e Corrado Cavazzini, che vuole predisporre per il Parma fondamenta solide come quelle dei suoi immobili di pregio.
“Sarò un presidente che studia – spiega Scala – nessuno dovrà interferire sul nostro lavoro, mi occuperò magari anche un pò del discorso tecnico”. Ma arriveranno un allenatore e un diesse, e il mercato sarà concordato. Compresi gli eventuali reinserimenti di Lucarelli e Morrone.
Saranno ingaggi bassi. “Dovranno giocare per la maglia, per l’onore di essere del Parma, non per soldi” – glissa Nevio. “Ma i giocatori saranno forti, scelti senza fretta per non fare errori, vogliamo lavorare bene non di corsa”.
Il centro sportivo di Collecchio? “È importante per la squadra, sta seguendo il suo iter, è nei nostri pensieri e staremo a guardare tutto il percorso fallimentare. faremo l’impossibile per salvarlo”.
LA SOCIETA’ – Sarà gestita da un Cda. Scala presidente, poi 4 consiglieri di Nuovo Inizio, 2 consiglieri di “Parma Partecipazioni Calcistiche” e un rappresentante del tifo organizzato.
La sede sarà al Tardini. “Si torna alle origini” – spiega Marco Ferrari. “Perché me ne sono andato due anni fa? C’erano cose che non andavano, che non mi piacevano. Non avevo più fiducia”. La fa breve, perché il passato è alle spalle.
I primi passi sono stati fatti. E’ già stata richiesta l’affiliazione alla Figc “aspettiamo tutto con fiducia, ora tocca alla Federazione. La cosa che mi da fiducia – dice Ferrari – è la coesione tra gli imprenditori. Siamo convinti che il calcio non funzioni più, può funzionare con questo sistema, quindi vediamo come funziona e poi ci giudicherete. Il Parma è stato assassinato, vogliamo farlo ripartire. E ridare almeno in parte il lavoro a chi lo ha perso”.
Qualcuno li accusa di non essersi mossi prima: “Non c’erano le condizioni” – taglia corto.
“Se non ci abbiamo pensato prima – spiega Guido Barilla – e perché non abbiamo avuto il tempo. M io entro a titolo personale, non di azienda, ci tengo a precisarlo. Ripescaggio? Ricordarsi che oggi è il primo luglio, se non ti iscrivi in D non c’è nulla per andare avanti. Oggi non ci sono né fatti né certezze, quindi non possiamo parlare di nulla”.
I programmi? “Dignità, pulizia, e un modello nuovo di fare calcio. Daremo una lezione all’Italia di calcio pulito, futuribile e sostenibile. Parma e il Parma risorgeranno”.
Con Corrado Cavazzini, tifoso da sempre, imprenditore solido e ben piantato a terra, al servizio di un progetto che gli somigli.
E Luca Carra, che si occuperà di marketing e amministrazione. Primo passo il logo: “Appartiene ai curatori fallimentari, andremo a parlarci, prestissimo. Vorremo incontrare i tifosi affinché ci aiutino a decidere che logo scegliere fino a quando non prenderemo dai curatori il logo del Parma Fc. Abbiamo tante idee, da un Tardini senza barriere a tante altre iniziative, come gli abbonamenti a prezzo contenuto, accessibili a tutti.”.
Idee che illuminano gli occhi dei tifosi di speranza e futuro, che sbocciano in un applauso del cuore.