Come previsto le dichiarazioni di Giovanni Corrado non hanno lasciato indifferente l’opposizione. Ma nemmeno la maggioranza, vicina a Giovanni Marani, assessore allo Sport del Comune di Parma.
Del quale Franco Cattabiani, esponente di Civiltà Parmigiana in consiglio comunale, chiederà la sfiducia.
Ecco la sua nota, e quella, in risposta ai Corrado, del capogruppo pentastellato in Consiglio, Marco Bosi.
CATTABIANI (CP) – Immediato il commento del consigliere comunale di Civiltà Parmigiana Franco Cattabiani: “L’Amministrazione Comunale deve prodigarsi al massimo affinchè nella prossima stagione Parma abbia una società di calcio in un campionato nazionale e, per questo motivo, deve valutare in modo indipendente, coerente, tutte le proposte degli interessati, in base alle garanzie offerte e ai progetti presentati. sul punto si rammenta che in più città l’impianto comunale viene utilizzato alternativamente da diverse compagini sportive”. “Nel prossimo consiglio Comunale – prosegue la nota stampa – verrà, pertanto, effettuata una comunicazione urgente alla Giunta per chiedere chiarimenti su quanto dichiarato della cordata Magico Parma e qualora emergesse che l’assessore non abbia dato pari accesso a tutte le cordate ovvero non abbia utilizzato la dovuta indipendenza verso i diversi pretendenti, provvederà immediatamente a presentare una mozione di sfiducia dell’Assessore Marani. Purtroppo bisogna prendere atto che in un momento delicato per lo sport locale il Sindaco è assente per un viaggio studio negli States e chi si dovrebbe adoperare per sostituirlo è inadeguato al ruolo ricoperto, in poche parole siamo sempre alle solite”.
BOSI (M5S)- Dispiace leggere falsità di questo genere. Corrado dichiara che i capigruppo hanno imposto un veto all’utilizzo dello stadio alla sua cordata. Niente di più falso. Il Sig. Corrado dovrebbe sapere che il sottoscritto essendo – come altri consiglieri – tifoso da sempre di questa squadra (a differenza di altri), ha chiesto all’Assessore che il Comune facesse il possibile perché la serie D venisse affidata ad un progetto solido. Ci è stato riferito in maniera molto trasparente che altre persone stanno lavorando CONCRETAMENTE sulla serie D da mesi, senza mai fare proclami o interviste che illudessero la piazza. Ci è stato detto che la sua cordata si era fatta avanti per la D qualche giorno fa, ma che in quanto a lavoro prodotto era molto molto indietro rispetto all’altra cordata. Nessuno capigruppo ha MAI detto che lo stadio doveva essere inibito all’altra cordata e se non dovesse smentire quanto detto sarò costretto a tutelarmi presso le sedi opportune. Ieri l’assessore Marani, invitato da Corrado a vedersi, ha avuto l’accortezza di spiegare che la lettera di raccomandazione che va spedita alla figc sarebbe stata per l’altra cordata. Un gesto di riguardo che Corrado ha pensato bene di trasformare in un veto.Da tifoso dico che è davvero triste vedere questo livore da chi, appena 2 giorni fa, dichiarava si metteva a disposizione ma non aveva problemi a fare passi indietro. Da tifoso dico anche che avrei voluto vedere una cordata unica con tutte le forze unite, ma che lo stesso Corrado, sempre 2 giorni fa, ha dichiarato che nell’altra cordata erano già in troppi e quindi non era disposto ad entrare. Io invece sono contento che in tanti siano disposti a contribuire, sono contento soprattutto che per farlo non vogliano in cambio a tutti i costi un ruolo da protagonista. Perché tifare il Parma significa questo, significa amare, significa voler il suo bene prima di tutto, significa andare allo stadio a sostenerlo, che sia nella poltrona d’onore del Presidente o che sia nei gradoni della curva sotto la pioggia. Io ci sarò.
#ConTeAncheInD
LA REPLICA DI CORRADO A BOSI – Via Facebook, Giovanni Corrado replica a Marco Bosi. “Desidero precisare che, come dichiarato in conferenza, l’Assessore Marani, che ho ringraziato per l’onestà, mi ha comunicato nel nostro incontro ieri a casa mia che lo Stadio Tardini sarebbe stato assegnato a Parma 1913, in replica-corradoquanto, dopo un sondaggio telefonico con i consiglieri comunali e media, aveva ricevuto veti riguardo una nostra possibile candidatura. L’Assessore per correttezza mi ha evitato anche di aprire il computer per presentare il progetto. Spetta alla FIGC decidere a chi dare il titolo sportivo per Parma. La mancata concessione del campo impedisce alla nostra società di partecipare alla gara per l’aggiudicazione del titolo sportivo. Il Sig.Bosi ha puntualmente confermato come la lettera alla Federazione sia stata preparata e ci fosse stato comunicato puntualmente. Ha solo dimenticato di precisare come il Comune abbia effettuato una scelta senza prima vagliare il nostro progetto. Nel caso tutto ciò fosse un’equivoco, come molte cose in questo ultimo periodo, saremmo lieti di essere smentiti attraverso una lettera ufficiale del Comune per l’assegnazione dello Stadio che ci permetta di procedere all’affiliazione della Società”.
IN SERATA ARRIVA ANCHE IL COMMENTO DI NICOLA DALL’OLIO, CHE STA CON MARANI – “Fino all’ultimo nella vicenda del Parma Calcio si devono ascoltare affermazioni non veritiere tese solo a confondere tifosi e cittadini e a gettare discredito. Le dichiarazioni in conferenza stampa del duo Corrado su presunti veti dei gruppi consiliari alla loro cordata sono semplicemente false. Non vi è stato alcun veto, anche perché è difficile dare un veto a qualcosa che non c’è.
L’assessore Marani, con estrema correttezza, ha sentito i gruppi consiliari prima di formalizzare al presidente della FIGC Tavecchio l’orientamento del Comune di Parma in merito all’assegnazione del titolo sportivo e dello stadio Tardini. Come gruppo PD abbiamo espresso il nostro convinto sostegno all’unico progetto concreto che c’è sul tavolo in grado di rispettare gli strettissimi termini per l’iscrizione al campionato di serie D: il progetto Parma Calcio 1913, presentato da una cordata di imprenditori parmigiani.I meriti di questo progetto vanno al di là della sua parmigianità o dall’essere l’unico praticabile. Le ragioni del nostro convinto sostegno risiedono nell’idea societaria e sportiva che sta alla base del progetto. Parma Calcio 1913 propone un modello di proprietà e di gestione innovativo nel panorama calcistico italiano che si pone in alternativa a quello oggi prevalente di un unico padrone, o presunto tale, privo di radicamento con la storia e la comunità locale.La società che si va costruendo in queste ore prevede un nucleo di azionisti di riferimento e un azionariato diffuso aperto a tutti i soggetti locali interessati a rilanciare il calcio e lo sport in questa città, recuperandone il valore etico e sociale. Questi azionisti avranno i loro rappresentanti nel consiglio di amministrazione e vi sarà pure un rappresentante del tifo organizzato. Sarà così garantita la piena compartecipazione alla gestione e il coinvolgimento diretto dei tifosi.E’ un modello trasparente che chiama in causa l’intera comunità e che, oltre a gettare le basi per la rinascita a Parma dello sport ad alto livello, può diventare un riferimento sul piano nazionale per riformare un sistema calcistico sempre più corrotto e malato.Un modello che i due Corrado, come dimostrano le loro ultime scomposte dichiarazioni, non erano certo in grado di interpretare”.
GHIRETTI – Spiace molto che la gestione di una cosa positiva come la scelta del progetto che avrà il compito di rilanciare il Parma abbia generato roventi polemiche proprio in un momento in cui la città e la sua tifoseria dovrebbero solo pensare al fatto che la squadra può ripartire lasciandosi alle spalle la gestione precedente e la pletora di personaggi impresentabili che si sono avvicendati in questi mesi.
Per quanto mi riguarda il solo progetto che mi è stato presentato è quello di Parma 2013. Un progetto ben fatto, che guarda lontano e che aspira a mettere in campo tutte le strategie che fanno parte di quel calcio nuovo e moderno che da tempo auspico. Ci sono imprenditori seri, capitali, idee innovative e la volontà di stringere un rapporto stretto con la città attraverso quell’azionariato popolare che non a caso oggi alcune società in Europa stanno sperimentando con successo, anche ai massimi livelli.
In poche parole questo è un progetto credibile con il quale ripartire a testa alta e che non merita di essere macchiato da ragionamenti sui poteri forti che davvero in questo caso lasciano il tempo che trovano. Di fronte ad una telefonata del presidente del Consiglio Comunale Marco Vagnozzi non ho potuto che confermare questa valutazione, pur esprimendo il rammarico per l’impossibilità di approfondire meglio la questione magari in una riunione dei capigruppo.
Spiace ovviamente che il progetto di Magico Parma di fatto non si sia mai visto. Sicuramente una gestione più oculata e condivisa avrebbe evitato le polemiche di queste ore ed è per questo che ritengo opportuno che martedì prossimo il Consiglio si pronunci compatto.Di fatto quanto emerso dimostra quanto la vicenda sia stata gestita male dall’assessore Marani e a nulla è valso il mio richiamo affinché il Sindaco tornasse prontamente dagli Stati Uniti per prendere in mano la situazione.
L’obiettivo, ora che abbiamo referenti autorevoli con i quali dialogare, era quello di arrivare ad una decisione il più possibile condivisa e presa nel solo ed esclusivo interesse della città. Speriamo che da adesso in avanti si possa procedere con la necessaria serenità affinché il Parma possa diventare presto un esempio virtuoso di un modo nuovo di intendere e gestire questo sport”.