Avevano sottratto un iphone all’amico, un 19enne ivoriano, poi, lo hanno ricattato per restituirglielo, chiedendo 50 euro. Protagonisti due giovani, un 18enne della Guinea e un compare di origini nigeriane ma residente a Parma. Per il primo sono scattate le manette, per il secondo una denuncia.
Il 10 giugno 2015, un diciannovenne originario della Costa D’Avorio si è presentato presso gli uffici della Polizia Ferroviaria di Parma per segnalare di aver subito il furto del proprio telefono cellulare marca Apple, modello I-Phone, avvenuto alle 17.30 circa del giorno prima all’interno della stazione ferroviaria di Parma.
Il giovane, nel descrivere i fatti, ha indicato con esattezza le circostanze luogo temporali del reato, in particolare che, mentre si trovava all’interno della stazione in compagnia di alcuni conoscenti coetanei, si era allontanato momentaneamente dal luogo al fine di effettuare alcuni acquisti in una rivendita in stazione lasciando sul posto il proprio marsupio incustodito sebbene nelle vicinanze dei giovani stessi, accorgendosi al ritorno del furto dell’apparecchio in questione.
Così a seguito di denuncia, sono state immediatamente avviate delle indagini che, soprattutto grazie all’acquisizione delle registrazioni del sistema di video sorveglianza della stazione, hanno permesso agli agenti di visualizzare l’intera sequenza relativa all’appropriazione del marsupio e del successivo furto del cellulare, azione che risultava essere stata compiuta dai conoscenti della giovane vittima.
In attesa di completare gli accertamenti finalizzati all’esatta identificazione di tali soggetti, dei quali il derubato conosceva solo alcuni elementi anagrafici, soggetti comunque già noti agli agenti per precedenti controlli effettuati in giurisdizione, si è proceduto a contattare la vittima al fine di visionare alcune foto segnaletiche dei sospettati.
In tale circostanza, il derubato ha inoltre riferito che uno dei giovani che si trovava sul posto al momento dei fatti, a seguito della sua insistenza di ritornare in possesso del proprio “prezioso” apparecchio telefonico, aveva ammesso averlo in disponibilità richiedendo, per la sua restituzione, la somma di euro 50,00.
Inoltre il giovane derubato che, nel riferire incidentalmente agli agenti tale richiesta formulatagli telefonicamente dal conoscente, non si era reso conto della gravità del fatto, aveva immediatamente accettato riferendo al proprio interlocutore di essersi procurato tale somma e di essere disponibile ad incontrarlo per perfezionare tale transazione.
A tal fine il richiedente si accordava con il ragazzo per incontrarsi nei pressi della stazione ferroviaria per il primo pomeriggio del giorno 17.06.2015.
All’appuntamento, considerata la reale possibilità di recuperare il telefono in argomento, oltre ai due giovani interessati si è presentato personale in abiti civili della Polizia Ferroviaria di Parma e della Squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Polizia Ferroviaria dell’Emilia Romagna, in particolare gli agenti hanno seguito a distanza il denunciante il quale una volta uscito dalla propria abitazione, giunto in via Toschi, si è incontrato con un secondo giovane del tutto somigliante a quello visto nelle descritte registrazioni appropriarsi dell’apparecchio.
In seguito, notato che il denunciante consegnava una somma di denaro ricevendo in cambio un apparecchio telefonico, gli agenti intervenivano recuperando sia il telefono che la somma in denaro. Dopo aver verificato si trattasse effettivamente dell’apparecchio sottratto, il cellulare veniva in seguito restituito all’avente diritto insieme alla somma in denaro di 50,00 euro.
Il giovane così identificato, diciottenne, originario della Guinea, veniva quindi tratto in arresto in flagranza di reato per estorsione e condotto alla locale Casa Circondariale in attesa di giudizio.
Nel frattempo, le indagini portavano anche all’identificazione del secondo responsabile del furto descritto, di origine nigeriana ma cittadino italiano nato e residente a Parma, soggetto che insieme all’arrestato veniva segnalato in stato di libertà alla locale Procura per il delitto di furto aggravato.