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Cocaina smazzata tra Parma e provincia: 6 arresti

cocainSpacciavano in tutta la provincia, ma dopo un lungo appostamento sono finiti in manette. Si tratta di sei albanesi, tutti residenti nel parmigiano.

I carabinieri della Compagnia di Borgo Val di Taro (Pr), insieme ad altri reparti dei comandi Provinciali di Parma e Genova, hanno eseguito un’operazione che ha portato a sei arresti per concorso in ‘spaccio di sostanze stupefacenti’ e ‘tentata estorsione’.

A finire in manette un gruppo di albanesi dediti allo spaccio di di cocaina nella provincia di Parma: Barkaj Roland, 30enne residente in Genova; Bilbili Denis, 34enne domiciliato a Parma; Cullhaj Xhaferr, 25enne residente a Medesano; Janeci Evis, 27enne domiciliato a Borgo Val di Taro, detenuto per altra causa; Ici Genci, 39enne residente a Borgo Val di Taro; Rada Albano, 28enne residente a Borgo Val di Taro.

L’indagine è stata condotta dai militari del Nor della Compagnia di Borgo Val di Taro ed è nata nei primi mesi del 2014, quando, nell’ambito di un’indagine per delitti contro il patrimonio, fu eseguita una perquisizione nell’abitazione fidentina di un giovane di Albareto, già noto alle forze di polizia, dove furono trovati 207 grammi di cocaina.

Gli accertamenti e i prolungati servizi di osservazione e pedinamento, con particolari attività di rilevazione tecniche (sono state poste sotto intercettazione 30 utenze telefoniche, per un totale di 17.824 conversazioni ascoltate, per 950 ore di lavoro) hanno permesso ai carabinieri di accertare l’uso di parole convenzionali per indicare la cocaina (‘birra’ o ‘sigaretta’), l’uso di schede telefoniche intestate a persone straniere inesistenti ed il loro vorticoso cambio per eludere le investigazioni.

I militari hanno constatato che gli arrestati avevano creato, dal 2010 a giugno 2014, una rete di spaccio di stupefacenti in Parma e provincia, muovendosi anche su Borgo Val di Taro, approvvigionandosi di cocaina a Parma e da Barkaj Roland, che portava lo stupefacente da Genova.

A conclusione dell’indagine, a fine dell’estate 2014, è stata redatta un’informativa al Pm Giuseppe Amara che ha richiesto ed ottenuto dal Gip Maria Cristina Sarli il provvedimento restrittivo, che ha dato il via all’operazione con l’impiego di circa 40 militari (ed un’unità cinofila) e denominata ‘Orlando’ perché uno degli acquirenti di droga sui quali si era inizialmente concentrata l’attenzione a causa dei suoi ripetuti contatti con i suoi fornitori aveva appunto questo soprannome

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