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Parma Fc, dal crac Parmalat a oggi. Cronistoria di un addio

Spareggio BolognaDate numeri momenti. Sogni infranti e speranze disilluse. Il Parma dal 2007 a oggi, in alcune date.

Francesca Devincenzi

3 GENNAIO 2007  – Tommaso Ghirardi acquista all’asta Parma Fc, in amministrazione straordinaria da lungo tempo, dopo il crac Parmalat datato dicembre 2003.

La squadra, rilevata in difficoltà unitamente a Angelo Medeghini con la partecipazione di Banca Monte, è in netta difficoltà: Ghirardi esonera Pioli e riscopre Ranieri, conquistando una salvezza miracolosa alla penultima giornata.

thGhirardi è un opulento (in ogni senso) ragazzotto di Carpenedolo, figlio di imprenditori, ha portato in alto la squadra del suo paese avvalendosi del fido Andrea Berta, che a Parma diventa direttore dell’area tecnica.

18 MAGGIO 2008 – Dopo un’annata in chiaro-scuro, all’ultima giornata, sconfitto dall’Inter, il Parma retrocede in serie B.

Il purgatorio dura un’annetto, e ad aprile 2009 con un 2-2 a Cittadella, dopo una cavalcata lunga una stagione il Parma, allenato da Guidolin torna in serie A.

thGIUGNO 2009 –  Tommaso Ghirardi mette in seconda linea il fidato Berta, che pian piano sceglierà altri lidi: in ducato approda Pietro Leonardi col ruolo di direttore generale. Nell’ottobre dello stesso anno, Leonardi diventerà anche amministratore delegato. 

Seguono anni molto belli, alternanze di soddisfazioni e qualche amarezza. Leonardi impera sempre di più, e inizia a dilagare con giocatori presi in numero faraonico a prezzi e ingaggi spropositati.

Caccia Guidolin, dopo averlo infangato. Lo sostituisce con Marino, uomo di fiducia che non decolla.

L’uomo di Monterotondo fa ciò che vuole, e il numero di tesserati diventa sempre più “big”. E assurdo.

2012 – Si parla di cassa integrazione in seno all’azienda di Ghirardi e family, la Leonessa. In casa Parma però le voci vengono smentite con acquisti, ingaggi, ma anche giocatori persi per una manciata di euro. Di cui nessuno dice nulla. Alcuni nomi?  Lewandowski e Franco Vasquez, che Antonello Preiti, fido di Leonardi prima dello scoppio della sua megalomania, scova in giro per il mondo. Ma lo stesso Preiti viene pian piano isolato: Leonardi è un uomo solo al comando di una barca che fa acqua. Si acquistano uomini copertina, Cassano, per dirne uno.

19 MAGGIO 2014 – E’ l’inizio della fine. Cerci si fa parare il rigore a Firenze, il Parma batte il Livorno e vola in Europa. E’ un sogno che si avvera, ma presto sarà il peggiore degli incubi.

30 Maggio 2014 – Viene negata la licenza Uefa. E i successivi gradi di giudizio e appelli presso organi federali e collegi arbitrali non aiutano. Sunto, il Parma è fuori per 300 euro di Irpef non pagati.

Ghirardi si difende, dice che si trattava di premi non sottoposti a Irpef, la verità è che i soldi sono finiti. E sarebbe più facile ammetterlo, vendere i giocatori, rifondare. Ma lui invece sbraita, si dichiara defraudato. Si dimette. Dice di voler vendere.

140752280-164acc8b-cfcf-4de9-abd8-3bb2b3cc099d112 SETTEMBRE 2014 – Torna sui suoi passi, parla di riprendersi sul campo quanto tolto in un’aula. Insulta buon senso e dignità dei tifosi, pacifici, ma dignitosi, orgogliosi, rispettosi. E degni di rispetto.

Dice che nessuno si è fatto avanti, che se lascia il Parma fallisce. Torna presidente. Lo fa con una conferenza stampa aperta al pubblico, la seconda, dopo quella in cui annunciava di andarsene perchè deluso e preso in giro. Se dopo la prima i tifosi e i giocatori stessi lo avevano pregato di rimanere, dopo la seconda sono applausi spontanei.

MA PIOVONO LE PENALIZZAZIONI – Sono finiti i soldi, è palese. Ad Agosto 2014 la squadra in campo è un fantasma: negli spogliatoi si parla solo di stipendi non pagati, Irpef, punti di penalizzazione. Ghirardi vuole vendere.

20 DICEMBRE 2014 – In un gelido venerdì, la prima farsa vestita da svolta. Il Parma è venduto alla Dastraso Holdings Ltd. La società si presenta con una conferenza: il presidente è Fabio Giordano, dopo che per un giorno lo è stato Pietro Doca. La vendita da un notaio di Brescia, ma Doca, spaventato dalla popolarità, fugge. Rinnega.

Allora la palla passa a Fabio Giordano. No, al padre, Pasquale, perchè Fabio è fallito e non può. Poi tocca a Kodra. Un uomo di fiducia di Rezart Taçi, acquirente occulto,  petroliere albanese che in Italia ha già “paccato” Bologna e Milan, svanendo all’improvviso a acquisto quasi ultimato.

Lui compare al Tardini, va in tribuna Est per farsi vedere ma non troppo. Forse è intenzionato davvero, ma scopre un buco immane. Scappa. 

Ghirardi minaccia cause. Lui replica che è stato preso in giro, che il buco era stato nascosto, di aver rescisso nei tempi di legge.

12 FEBBRAIO 2015 – Al Tardini arriva Giampietro Manenti. Bergamasco di Limbiate, in passato vicino all’acquisto del Brescia, definito dalla stampa locale un pazzo mitomane. Compara il Parma a un euro, promette magie. Va e viene dalla Slovenia, Nova Goriza, guarda caso dove sta una squadra satellite del Parma nella porcata targata Leonardi – Ghirardi, in nome di Mapi-Group, una scatola piena solo di nulla.

Il 3 Marzo 2015 saltano le teste della Guardia di Finanza per omissioni in atti d’ufficio: a conoscenza di movimenti da crac, avrebbero favorito Leonardi.

IL 4 MARZO 2015 scatta per Ghirardi la denuncia per bancarotta fraudolenta. Leonardi lascia, ma la denuncia piove anche in capo a lui.

“I SOLDI ARRIVANO” – Promette che i soldi arriveranno, invece piovono solo i punti di penalizzazione. Ma i soldi, in realtà, devono arrivare davvero. Tramite un giro di carte di credito fasulle, soldi farlocchi e rubati con un giro di stampo mafioso a metà tra Italia ed estero.  Intanto la Procura ha già chiesto il fallimento di Parma Fc. 

18 MARZO 2015 – Manenti viene arrestato. 

19 MARZO 2015 – Il Tribunale di Parma decreta il fallimento di Parma Fc. Vengono nominati curatori Anedda e Guiotto, inizia la battaglia per limare il debito sportivo, per salvare il titolo sportivo. E’ il primo caso di squadra fallita che gioca.

Parma-panchina-venduta-allastaA Collecchio si alternano Guardia di Finanza e Carabinieri, ufficiali giudiziari e pignoramenti. I pezzi del Parma vanno all’asta, le panchine, le auto, gli strumenti medici. E’ una pena immane, una coltellata al cuore.

Si combattono anche le battaglie con Lega, Aic, Figc per salvaguardare i giocatori e la regolarità del campionato, dall’altra parte. Si susseguono gli incontri, viene a Parma anche Tavecchio, Lega e Figc erogano 5milioni di euro dal “fondo multe” per far finire la stagione ai ducali. Lega, Figc, Covisoc, sapevano, ma non hanno fatto nulla. cercano di salvare per salvarsi.

Vengono rinviate le gare con Udinese e Genoa, poi rigiocate. Il Parma in campo fa il suo, onora la stagione, la finisce.

11 aprile 2015 –  arriva la vittoria più bella: Mauri regala la vittoria contro la Juventus. 

130610613-1d78f6f6-ee7d-4067-920f-7179d75706f422 APRILE 2015 – Fallisce Eventi Sportivi, Spa che detiene la maggioranza della azioni di Parma Fc e il centro sportivo di Collecchio. Che in un accordo tra curatele dovrebbe tornare al Parma, in caso di salvezza.

29 APRILE 2015 – A Roma, la Lazio di Pioli batte 4-0 il Parma. E’ retrocessione matematica.

Il resto è storia recente, la conosciamo. I curatori, la corsa contro il debito. La Data Room, le società che vi accedono a curiosare.

Lo fanno in 9. I curatori dispongono una serie di aste: cinque, che poi diventano 6. Va deserta anche l’ultima, quella del 9 giugno. Si va a trattativa privata, viene prorogato l’esercizio provvisorio.

Ma è tutto inutile. Alle 16,15 del 22 giugno viene scritta la parola  fine alla centenaria storia di Parma Fc. Gloriosa, ma finita male. 

L’unica speranza rimane che la giustizia faccia il suo corso.

 

 

 

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