Presso il Tribunale di Parma è ‘il giorno della certificazione del debito sportivo.
I CURATORI – Alberto Guiotto è arrivato verso le 9,45, Angelo Anedda poco dopo. Si sono chiusi in Aula Mossini, con il Giudice delegato Pietro Rogato e gli avvocati, numerosi, dei creditori.
Intorno a mezzogiorno le prime notizie, ma non sono incoraggianti.
L’OPPOSIZIONE DEGLI ESCLUSI – I legali delle parti che non hanno accettato la riduzione del debito sportivo nella modalità proposta dai curatori, escono neri in volto: “presenteremo opposizione”.
Ovvero?
“Ovvero oggi il Giudice certificherà un debito sportivo di tot euro, ammettendo alcuni crediti e escludendone altri. Gli esclusi, al momento dell’emissione della sentenza, avranno trenta giorni per opporsi a detta sentenza”. Le opposizioni potrebbero essere anche una cinquantina, pendenti fino a quando un collegio del Tribunale non deciderà se accoglierle o meno.
E potrebbero essere respinte, considerato che è risaputo come numerosi contratti degli opponenti siano, per lo meno, contestabili.
I TEMPI – La cosa che spaventa sono i tempi: il Parma ne ha poco, quelli della giustizia sono lunghi, molto lunghi.
La via d’uscita per il Parma potrebbe essere che la Figc certifichi il debito come sentenziato dal Giudice oggi, o domani al più tardi. In questo caso garantirebbe all’eventuale, futuro, acquirente da eventuali future infinite battaglie legali.
Come dire, seppur ancora in attesa della sentenza di Rogato, la palla è già passata nelle mani di Tavecchio.
Alle 13,24 i due curatori, Anedda e Guiotto, hanno lasciato il tribunale. Ma senza proferire parola.
(fdv)