Sul tema del triangolo delle Bermuda delle scuole Racagni Cocconi, Corazza interviene,in maniera delicata e sapiente anche il senatore Giorgio Pagliari che chiede essenzialmente l’applicazione del buon senso per venire incontro ai disagi dei genitori e degli alunni.
Ci si augura che anche questa richiesta che pubblichiamo volentieri non cada nel vuoto Caro Sindaco e cara Vice Sindaco, nell’ambito del “giro delle sette chiese”, al quale si sono sottoposti i Genitori della scuola Racagni, taluni di essi sono venuti a rappresentare la questione anche a me. Per questa ragione, pur sapendo delle iniziative assunte dai Consiglieri comunali e da altre persone, ritengo doveroso, quale parlamentare, unire la mia voce. Mi accingo a fare questo, non entrando nella polemica sulla storia della scuola, del suo cantiere e dei ritardi: non è il tema di oggi, quando i lavori sono ripresi e la prospettiva della nuova scuola sembra davvero concreta.
Mi fermo, invece, su quest’ultimo periodo di transizione, e in particolare sulla sistemazione logistica del prossimo anno scolastico, destinato ad essere l’ultimo, se niente di negativo succederà, di sistemazione precaria. Il tema è noto: una classe prima allocata alla scuola Cocconi è stata sistemata alla scuola Corazza (pare, peraltro, in una stanza non a norma). E ciò, per la decisione della scuola Cocconi, di destinare l’aula, prima occupata da questa classe, ad un laboratorio, che sarà utilizzato – sembra – per poche ore alla settimana (qualcuno dice addirittura due). Questo laboratorio ha una sua sede nell’ambito della scuola Cocconi, sede che potrebbe – a quanto mi dicono – certamente essere utilizzata per un altro anno e che, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe anche essere destinata alla classe, che si vuole trasferire alla Corazza.
La soluzione adottata, come è già stata rappresentato più volte a tutti i livelli, crea disagi concreti e non di piccolo momento: ci sono, infatti, molti genitori, pressati dal rispetto dei loro orari di lavoro, che, con la soluzione individuata, si troverebbero ad avere, relativamente al “pre-scuola” (accoglienza dei bambini alle ore 7:30) e “dopo-scuola” (chiusura alle ore 18), un figlio da portare alla scuola Cocconi ed uno da portare o prendere alla scuola Corazza. E mi è stato sottolineato che molti non hanno soluzioni alternative. Si tratterebbe, notoriamente, di una impresa impossibile. E, per questi servizi, non si può neanche pensare di utilizzare il bus navetta, utilizzabile per l’ingresso a scuola per l’orario di insegnamento canonico. Davvero, logisticamente, non si può risolvere il problema? Davvero, il trasferimento del laboratorio non può essere dilazionato fino all’apertura della nuova scuola Racagni in modo tale da non dover trasferire la classe? Davvero, nella peggiore delle ipotesi, non si può spostare la classe nell’aula lasciata libera dal laboratorio?
Mi risulta difficile pensare che non possano essere individuate anche altre soluzioni per evitare il trasferimento e che non si possa risolvere il problema senza rischiare o alimentare, pur involontariamente, eventuali tensioni tra Genitori delle due scuole interessate.
La questione non va valutata nell’ottica delle “protesta” di qualche Genitore o in quella di una tensione polemica, che si è trascinata nel tempo e che può aver tolto serenità, ma va affrontata come tema di diritto allo studio e di diritto di conciliazione dei tempi famiglia/lavoro: diritti universalmente riconosciuti.
Mi auguro che un’ulteriore riflessione possa avvenire, in ragione della oggettività della problematica e della sua probabile risolvibilità con un di più di sforzo organizzativo. Con i migliori saluti. Giorgio Pagliari