E pensare che all’inizio della stagione appena terminata credevamo che il peggio che poteva succedere fosse retrocedere.
E pensare che una stagione iniziata con la convinzione di essere stati defraudati, poi diventata consapevolezza che qualche colpa stava in casa nostra, mica ci aspettavamo potesse culminare nel rischio di perdere la squadra di pallone. Di vederla sprofondare giù dall’universo dei professionisti. Cesena, prima dell’anno, prima sconfitta e prima avvisaglia che la squadra fosse scarsa, perchè invece che scarsa era demotivata ma lo abbiamo scoperto dopo, è stato un incubo.
E l’inizio di uno più grande.
Ma ora, dopo che a Cesena abbiamo pregato che non fosse B, ci troviamo a pregare perchè invece B sia, per ripetere il derby con quei bianconeri destinati a retrocedere da quando risaliti, perchè ora sappiamo che una “piccola” retrocessione è il male minore. Il meglio che possiamo chiedere oggi.
Ma quali sono le tappe per salvare la B? Intanto, ovviamente, che qualcuno la compri. E si lavora alacremente. Le due cordate in lizza, Mike e Corrado, corrono, rimbalzano da un giocatore a un procuratore passando per un curatore cercando di sminuzzare il debito futuro.
Per trovare il prezzo giusto, in questa corrida di denari inferociti.
Quei 75 milioni di ingaggi per i prossimi tre anni. Limando gli stipendi, svincolando, vendendo. Anche se molti tentennano: in caso di fallimento saranno svincolati comunque, e lo sanno.
Assicurandosi nel mentre che non spuntino altre pendenze, magari con un sigillo di garanzia del giudice, da porsi il 19 giugno, quando un’udienza sigillerà il valore del debito. Prima data urgente.
Poi ci sarà il 20 giugno, il giorno dopo. Quello in cui si dovrebbe depositare presso la Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi la documentazione comprovante la proprietà dello stadio, o il contratto che regolamenta l’utilizzo di uno. Insieme a questi il verbale sulla capienza, l’impegno alla manutenzione ordinaria e straordinaria (ad esempio in caso di precipitazioni nevose), gli spazi per le riproduzioni audio e video.
Seguirà il 25 giugno. Perchè ogni giorno ha il suo tormento. Il 25 sarà il giorno della Covisoc, della consegna delle attestazioni dei pagamenti della stagione scorsa. Emolumenti, contributi, debiti con leghe figc e affiliati vari. Oltre le tasse.
Poi il 30 giugno, termine ultimo per l’iscrizione alla serie B, con consegna di fidejussioni e garanzie varie. In verità c’è tempo fino al 15 luglio, pigliandosi due punti di penalizzazione. Che in fondo, rispetto a tutti quelli presi quest’anno, cosa saranno mai?
Poi, il 31 luglio: data ultima per tesserare allenatori, staff medico, sicurezza per lo stadio. Giovanili comprese. Ma ora sembra l’ultimo dei problemi.
Esattamente come fare la serie B, che da incubo, oggi è proprio un sogno.