Era previsto per oggi un incontro a Roma tra gli aspiranti acquirenti del Parma e i massimi esponenti del calcio. Ma è saltato. Ed ora è legittimo temere il peggio.
E’ saltato, o forse non era mai stato confermato, il previsto appuntamento a Roma tra i due acquirenti in lizza per acquistare il Parma Calcio, Giuseppe Corrado e Mike Piazza, o meglio, i loro rappresentanti, e le massime cariche del calcio Italiano: Carlo Tavecchio per la Figc e qualche esponente di spicco per la lega Italiana.
Ma dell’incontro, come per magia, non si è più fatto nulla. Pufff, svanito, probabilmente perchè i vertici del calcio preferiscono mantenere i curatori quali unici referenti. Non mischiare i rapporti, insomma.
ma Piazza e Corrado per andare avanti, e far andare avanti il Parma, soprattutto, vogliono garanzie.
Sul tavolo di discussione, alcune garanzie: che la Lega non chieda indietro a chi si insedierà sullo spinoso scranno gialloblù i 5 milioni del “SalvaParma”, che i dodici milioni di paracadute vengano erogati davvero al Parma.
Cifre promesse a parole, che chi compra vorrebbe per iscritto, mentre molte società che ambiscono ad un posto in B o a qualche spicciolo per campare un’altra stagione remano contro. E proprio questo fa paura: che qualcuno, a carte firmate, si tiri indietro.
Poi, il debito sportivo. Sempre lui, si dovrà attendere comunque venerdì per conoscerlo con esattezza, e poi trattare sulla cifra di vendita. Da 4,5 milioni non è escluso si scenda, e nemmeno di poco.
E i tagli, sempre quelli. Solito problema, nessuna soluzione per ora: oltre 100 tesserati, alcuni pronti a rescindere, altri che stanno alla finestra, perché non hanno mercato nè voglia di rinunce ulteriori.
Le montagne da scalare sono sempre le stesse. Ma passano i giorni, e il punto di scollino pare sempre, drammaticamente, più lontano.