Storie di ex, storie di uomini. Che vanno e vengono.
Mentre Massimo Gobbi saluta, Francesco Guidolin riapre la porta. Storie che si incrociano, mentre il Parma lotta disperatamente per rimanere a galla.
Il primo, Massimo Gobbi, lascia dopo tanti anni, alcune gioie, l’ultima stagione amarissima. Ha rescisso ieri, probabilmente tra qualche lacrimuccia. Si accaserà al Chievo. Tra i più attivi quest’anno per salvare il Parma, spesso in prima linea con Lucarelli, probabilmente ha fatto una scelta di cuore e cervello.
Di cuore, per alleggerire la squadra di un ingaggio, di un cartellino, di un nome. Un numero in meno nel listone infinito di nomi da sfalciare, anche se forse chi subentrerà, se ci sarà, l’avrebbe tenuto. Per gratitudine, perchè Gobbi in B ci poteva stare. Ma il cervello gli ha detto che una stagione in serie A se la merita ancora, ed è giusto legittimo e comprensibile che se la giochi. E che cambi aria, dopo tutta quella pesantissima respirata negli ultimi dodici mesi.
Nella bacheca del cuoe ducale, il suo posto rimarrà intatto.
Come lo è quello di Francesco Guidolin. Arrivato dopo l’esonero di Gigi Cagni, alla settima dell’altra “ultima B”, si è preso l’amore di una città che lo guardava male coi risultati. E ogni tanto, sorridendo pure.
Cacciato in malo modo, ribaltandogli le colpe addosso in puro Leonardi Style, sostituito da quel Pasquale Marino mai amato, ha lasciato Udine, dopo anni di panchina e uno di scrivania. Ed è pronto a tornare a Parma: “Perché no? Io credo di aver lasciato un buon ricordo, ma sicuramente un buon ricordo ce l’ho io di Parma e del Parma. Mi sono fermato per un anno, mi sono riposato, ma ho comunque studiato e osservato molto. Adesso siamo lontani da questa possibilità, perché deve succedere ancora tutto. Speriamo si riparta dalla B, poi il tempo dirà…”.