Pali Italia, Tecnopali, che dir si voglia. Un fallimento colossale, oltre cento lavoratori a piedi, i sindacati davanti al Tribunale e…la svolta. Eccola, servita.
E’ stata presentata un’offerta, ormai ufficiale, per rilevare l’azienda. A presentarla, una cordata, a capo, un’imprenditore locale, che ancora preferisce agire nell’ombra. Ma racconta come le offerte presentate siano due “una per lo stabilimento di Parma, una comprensiva anche di quello di Anagni”.
Cambiano le cifre, le possibilità produttive, seppur non di tanto. Cambiano soprattutto le carte in tavola per i lavoratori, per i quali sono previste trattative con le sigle sindacali, per salvare il possibile.
L’offerta è già sul tavolo del curatore, il dott. Andrea Parolari, e su quelli dei commissari, dello studio legale che fa capo all’Avvocato Paolo Mora, e a quello di consulenza tributaria del dott. Marco Fiorani.
“Ora attendiamo solo l’ok” – fanno sapere. “Sono in corso valutazioni sulla compatibilità tra l’offerta e il piano aziendale, ma siamo fiduciosi”. Di poter ripartire con la produzione, quanto prima.
Per non disperdere un patrimonio della città, e non solo. Un’eccellenza, tra le tante.
“E’ una realtà importante, solida, produttiva, con possibilità di crescita per il benessere tutti. Non può svanire nel nulla”.
Come molte altre, affondate nel mare della crisi, senza ricevere un salvagente, che ora Palitalia ha davanti a se. Il futuro è oggi, e i lavoratori sperano in un domani migliore.(fdv)