Stranezze e assurdità , facce voltate e cambi di idee repentini: anche questo è la politica di Parma in merito all’inceneritore.
Il Partito Democratico, che ai tempi della campagna elettorale con Vincenzo Bernazzoli candidato sindaco non si era dichiarato contrario all’accensione dell’ecomostro, con un laconico “ormai c’è”, questa volta prende una posizione forte e chiara contro Iren e l’intenzione di “nutrirlo”, fino al raggiungimento della massima quantità consentita dalla legge.
Un sonante no, che arriva sotto forma di mozione a firma della Direzione del Pd Provinciale.
Mozione contro l’incremento della capacità di incenerimento del termovalorizzatore di Parma della Direzione provinciale del Pd di Parma.
PREMESSO:
che l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata nel 2008 dalla Provincia per la realizzazione del termovalorizzatore di Ugozzolo stabilisce un limite massimo di smaltimento di 130.000 ton./ anno (di cui 70.000 ton. rifiuti solidi urbani) e prescrive che i rifiuti solidi urbani possano provenire solo dal territorio provinciale;
che la legittimità di tale prescrizione sulla provenienza dei rifiuti è stata riconosciuta anche dall’ordinanza del Tar del 19/09/2014 con cui è stato bocciato il ricordo di IREN contro la diffida della Provincia di Parma a bruciare rifiuti speciali provenienti da altri territori
che la società IREN s.p.a. in data 14/05/2015 ha depositato presso la Provincia di Parma richiesta di adeguamento dell’autorizzazione integrata del PAIP di Ugozzolo chiedendo, in base all’art.35 della L. 164/2014 (Sblocca Italia), di incrementare la capacità di incenerimento del termovalorizzatore dalle attuali 130.000 ton./anno a 195.000 ton./anno e di utilizzare rifiuti solidi urbani provenienti anche da bacini di raccolta extra-provinciali ed extra-regionali;
all’unanimità
ESPRIME
la propria contrarietà al potenziamento della capacità di smaltimento dell’inceneritore di Parma da 130.000 a 195.000 ton e all’utilizzo di rifiuti solidi urbani e speciali provenienti al di fuori del vigente piano di gestione provinciale;
CHIEDE
ai sindaci PD del patto di sindacato di IREN e in particolare del subappalto emiliano (Ex Enìa) di attivarsi e prendere posizione nelle sedi decisionali della società affinché la stessa ritiri la richiesta di adeguamento dell’autorizzazione integrata ambientale di cui in premessa;
CHIEDE
al Presidente della Regione Emilia Romagna di attivarsi affinché lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani provenienti al di fuori del territorio regionale sia consentito solo in via transitoria e per fare fronte a conclamate situazioni di emergenza garantendo in ogni caso che non vi siano impatti sulla qualità dell’aria;
CHIEDE
altresì al governo della Regione di adoperarsi affinché siano approvati al più presto il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti e una nuova legge regionale che penalizzi il conferimento in discarica, premi sul piano tariffario i territori più virtuosi per quanto riguarda la raccolta differenziata e la dotazione di impianti di smaltimento e riconosca adeguate compensazioni, in termini di riduzioni tariffarie e investimenti per la qualità dell’aria, ai territori che si faranno carico, nell’ambito della pianificazione regionale, dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani mediante incenerimento con recupero energetico.
Contestualmente dà mandato alla segreteria provinciale di trasmettere la presente mozione: al Segretario regionale del PD Emilia Romagna, al Presidente e all’Assessore all’ambiente della Regione Emilia Romagna, ai sindaci PD del Patto di Sindacato IREN, al Presidente della Provincia di Parma, al presidente e all’amministratore delegato di IREN, agli organi di stampa.