Dopo il distacco delle utenze negli immobili occupati in B.go Bosazza il Comune è intervenuto affinchè Enia provvedesse al riallaccio. Non di tutti i servizi, bensì di quello idrico, come previsto dalla legge.
La “scelta” del Comune, se così si può chiamare un’azione dettata dalla legge, ha suscitato numerose polemiche.
Cui risponde direttamente Marco Bosi: “Non ha senso veicolare la rabbia delle tante famiglie che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese contro quest’amministrazione raccontandogli che le case occupate hanno le utenze a carico dell’amministrazione.
. Viviamo una crisi senza precedenti che sta impedendo a tantissime famiglie persino di fare la spesa e pagare le utenze. Il Comune di Parma è uno di quei comuni che, per quanto nelle sue possibilità, cerca di farsi carico di utenze di famiglie in situazioni di regolarità (quindi non occupanti!).
Ieri però è accaduto che ad un immobile occupato fossero staccate luce, acqua e gas, nonostante l’accordo con la Prefettura (e non con il Comune che non ha questa responsabilità) prevedesse di staccare solo il gas. In particolare ci sono sentenze che dicono che l’acqua, soprattutto se vi è la presenza di minori nell’immobile, non può essere staccata. Come Comune ci siamo attivati perché Iren facesse rispettare quelle sentenze.
Al di là della ricostruzione dei fatti, un pensiero lo voglio condividere con tutti voi, sperando che sia uno spunto di riflessione. Quando in situazioni di questo genere ci finiscono dei bambini, come si fa a girarsi dall’altra parte? Come si fa a farne una questione politica riducendo tutto il dibattito alla questione centri sociali? Può un bambino avere più o meno diritto alla sopravvivenza a seconda che sia italiano o straniero? Perché qui stiamo parlando di sopravvivere, non di vivere. Stiamo parlando di avere un filo d’acqua per bere e alleviare il caldo di questo giorni per Dio! E vale per molte più persone di quante immaginiamo, alcuni dei quali hanno perfino vergogna di chiedere un aiuto al Comune. Allora io mi chiedo, ma che società stiamo diventando, se pensiamo che ci siano persone che non hanno diritto neanche all’acqua?”
Intanto il presidente del Consiglio Comunale Marco Vagnozzi conferma l’apertura di un tavolo in Prefettura per gestire l’emergenza di borgo Bosazza. Al tavolo parteciperanno Questura, Prefettura, Iren, Comune e Vagnozzi auspica possa prendervi parte anche il proprietario dell’immobile “perché bisogna riconoscerlo, chi ha una proprietà non è giusto che la veda usurpata in modo illegittimo“. E aggiunge un commento riguardo al presidio di giovedì in piazza: “Questo non mi sembra dialogo, mi sembra fare casino sotto il Comune”.