La data fissata è tra due giorni: se per allora non si sarà trovato un nuovo socio o la somma di almeno due milioni e mezzo il destino dell’aeroporto “Verdi” sarà segnato.
Ecco il quadro della situazione che a questo punto per lo scalo parmigiano si può definire disperata. Per tanto tempo si è sperato che la ricapitalizzazione di 2,5 milioni potesse essere attuata.
Poi si è parlato, sempre sottovoce, di un interesse della Seal che gestisce gli aeroporti di Milano.
Ma pare che tutto sia sfumato nel nulla e la liquidazione è ormai prossima: si parla del 10 giugno come dead line dopo che l’assemblea era stata fissata per il 31 maggio.
Sono così a rischio, oltre al prestigio della città, anche 24 posti di lavoro.
I politici Pagliari e Rainieri protestano contro la prossima chiusura dell’aeroporto: salvo miracoli dell’ultima ora, Parma perderà un altro pezzo delle sue eccellenze.