Crac Parmalat, chiuse anche le indagini del filone svizzero con il rinvio a giudizio di Luca Sala, manager milanese già arrestato nel 2005 per riciclaggio.
Si tratta di un filone parallelo al procedimento italiano contro Bank of America per riciclaggio di denaro e distrazione di fondi dal colosso di Collecchio.
Il filone d’inchiesta ha visto il rinvio a giudizio davanti al tribunale penale di Bellinzona per Luca Sala, prima alto dirigente di Bofa e poi consulente di Parmalat, già arrestato nel 2005 per riciclaggio di denaro aggravato, ripetuta falsità in documenti e corruzione attiva e attualmente imputato per bancarotta fraudolenta nel processo in corso presso il tribunale di Parma contro i dirigenti di Bank of America.
L’accusa, supportata da un lavoro collegiale favorito anche dalla procura di Parma è di aver riciclato 85 milioni di franchi svizzeri dopo averli sottratti, in concorso con altri, dalla casse della Parmalat: il manager milanese avrebbe utilizzato conti bancari intestati a prestanome e a società di comodo, falsificato documentazione bancaria e corrotto un funzionario di Banca (già condannato per riciclaggio di denaro aggravato e corruzione passiva).
Nel corso delle indagini sono stati recuperati circa trenta milioni di franchi svizzeri, 10 in una banca svizzera, i restanti in una del Lichenstein: quest’ultima parte dovrebbe essere restituita alla società italiana e ai risparmiatori.