Ferdinando Carretta torna a essere libero. Lui, che sterminò la famiglia, madre padre e fratello, occultandone poi i cadaveri, è tornato ad essere un libero cittadino.
Dove sta il confine tra libertà e pericolo per gli altri cittadini?
La libertà, in ogni sua forma, è garantita dalla costituzione italiana. E non sta sicuramente alla sottoscritta discutere le buone intenzioni dei costituenti o il loro buon senso.
Ma non vincola la libertà altrui di vivere tranquilli, avere un omicida come vicino di casa, dirimpettaio o collega? Giudicato prima incapace di intendere e volere, Carretta ora è considerato guarito.
E a lui viene garantita la libertà di rifarsi una vita. Ma a chi lo teme? Per “gli altri” garantismo e legge non esistono?
Calisto Tanzi è ancora ristretto, Matteo Messina Denaro libero. Uno ha sfamato un paese (Collecchio) e mezza città (Parma) prima che le banche lo ringraziassero con un clamoroso sgambetto, ora ha quasi 80 anni e pesa 40 kg. Ma paga. L’altro ha ucciso più esseri umani della peste, ama il potere più della madre, rappresenta l’eminenza suprema della Mafia. Ma vive tra la sua Castelvetrano e limitrofe, nascosto, ma libero.
Legalità e Garantismo dove stanno?
Chiudiamo col calcio, giusto per alleggerire. Ai deliri di De Laurentiis, che di cinema ne fa in diretta tv, in Europa, con improperi a arbitro e mondo, per poi silenziarsi in Italia, nonostante gli obblighi con la pay-tv, tutti sorridono. Ma nessuno si incazza, è pazzo anche lui. Come Carretta, a spanne.
A Parma, beh. Ghirardi ha demolito una società comprata a zero facendone sparire i ricavi, e se ne sta tra Corvara e Milano Marittima tra olgettine ballerine e bottiglie di lusso, Leonardi, insieme al suddetto, è indagato per bancarotta fraudolenta, ma farà il diesse a Latina.
Perché in Italia siamo garantisti, per gli altri. La legge è disuguale per tutti. E abbiamo la memoria cortissima. Non facciamo figli, vero. Non perché non ci sono gli asili, ma perché abbiamo una coscienza. Di non voler generare dei Carretta, o delle loro vittime.