Asili, Parmainfanzia e Servizi Educativi continuano a far discutere. Contro l’amministrazione si scagliano Nicola Dall’Olio (PD): “Di cinque stelle accese non ce ne sono più” e Roberto Ghiretti (Parma Unita). “Acquistare Parmainfanzia è solo fumo negli occhi” – afferma il secondo.
DALL’OLIO – “La verità di Pizzarotti sulla riorganizzazione dei servizi educativi è come al solito una mistificazione della realtà. Al di là dei toni fuori luogo di un Sindaco che si prende per capo di governo (una riorganizzazione non è una “riforma” e non è un cambiamento nel Paese), la realtà dei numeri, quelli forniti dall’amministrazione comunale solo 3 giorni fa, dice tutta un’altra cosa.
Con la “riorganizzazione”, che prevede chiusure di strutture, riduzioni di sezioni e cambiamenti di gestione, si perdono infatti 183 posti, quasi tutti nei nidi. La realtà dei numeri dice anche che i tagli pesano tutti sulle strutture gestite direttamente dal Comune. L’amministrazione comunale perde infatti la gestione di 102 posti nelle scuole per l’infanzia e 113 posti nei nidi, mentre il numero complessivo di posti gestiti dalle società partecipate Parma Infanzia e Parma 0-6 cresce di 32.
Non male per un’amministrazione che si era presentata agli elettori promettendo nel proprio programma il “massimo sostegno alla rete pubblica dei nidi e delle scuole per l’infanzia” e la “progressiva chiusura della partecipata Parma 0-6″ (pp. 45-48). Si sa che la coerenza e il mantenimento delle promesse non sono il punto forte di Pizzarotti e dei 5 stelle nostrani, ma qui si fa l’esatto opposto di quello che si è promesso riducendo ed esternalizzando i posti gestiti direttamente dal Comune in continuità con le politiche avviate dalle precedenti amministrazioni, in particolare dall’assessore Bernini.
E questo viene fatto in evidente spregio ad un altro principio cardine dei 5 stelle: dare la parola ai cittadini attraverso lo strumento del referendum. Un gruppo nutrito di genitori ha infatti depositato un referendum consultivo, il primo dell’era “senza quorum” inaugurata dagli stessi 5 stelle, per chiedere ai cittadini se sono d’accordo o meno sulla ulteriore esternalizzazione di strutture di nido e scuola dell’infanzia attualmente gestite dal Comune.
Pizzarotti, che sui referendum senza quorum ci ha costruito sopra una convention nazionale, a parole dice di accoglierlo, nei fatti lo uccide sul nascere impedendone lo svolgimento. Martedì la Giunta comunale porterà infatti in Consiglio una delibera (quella per il rinnovo del contratto di servizio di Parma Infanzia) che prevede l’esternalizzazione della scuola materna La Tartaruga, la più grande fra quelle gestite dal Comune. Se la delibera dovesse passare così com’è, il referendum non solo perderebbe valore ma non potrebbe nemmeno tenersi per interferenze con le procedure di gara. Con buona pace dell’ascolto e della partecipazione dei cittadini alle scelte dell’amministrazione comunale.
E’ ormai evidente che di 5 stelle qui non ne rimane più nemmeno una accesa”.
GHIRETTI – “La credibilità dell’amministrazione 5 Stelle passa oggi attraverso un gioco di prestigio sulle parole. In campagna elettorale il programma elettorale parlava di reinternalizzare i servizi scolastici con riferimento diretto a Parma Infanzia e Parma 06. Martedì prossimo saremo chiamati a votare una delibera che propone di acquistare un 3% di quote di Parma Infanzia che consentiranno al comune di passare dal 48% al 51% della proprietà. Si tratta con tutta evidenza di fumo negli occhi, visto che all’atto pratico non cambierà nulla nella gestione della società che per altro godeva già di abbondanti tutele visto che il Presidente e un consigliere sono espressione diretta del Comune di Parma. La verità è che in una società di questo genere pubblico e privato sono costretti ad andare d’accordo a prescindere dalla quantità di quote detenute dall’uno o dall’altro, ma si decide di spendere soldi, circa 60 mila euro, per poter gridare ai quattro venti che si è rispettato il mandato elettorale e si è investito sul servizio.
Insomma ai problemi reali che affliggono un settore cruciale per la nostra città ancora una volta si decide di rispondere con operazioni di comunicazione che dietro la facciata non portano con sé alcun contenuto politico di rilevanza, con il risultato che le questioni rimangono tutte sul tavolo tra annunci minacciosi, marce indietro frettolose.
E dire che con un po’ di spirito pratico e buona volontà alcune soluzioni potrebbero essere messe in campo rapidamente. Penso ad esempio alla problematica dell’asilo di Fognano, rispetto alla quale il comitato dei genitori tanto si sta battendo. Con una spesa relativamente contenuta si potrebbe valutare di fare del Centro Anziani in corso di ristrutturazione un polo integrato che ospiti al mattino le classi di bambini e alla sera le attività ricreative del circolo Anziani. Anziché spendere inutilmente circa 700mila euro per l’abbassamento di via Romagnosi, un’opera di cui nessuno francamente sente la necessità, si potrebbe portare a termine la ristrutturazione facendo in modo che anziani e bambini possano convivere positivamente all’interno di un unico centro. È una proposta di buon senso che avrebbe il merito di cominciare a risolvere effettivamente delle questioni oggi ancora aperte. È una proposta che purtroppo questa giunta dell’ascolto non credo prenderà neppure in considerazione, attratta come una falena dall’idea che l’acquisto di un 3% di quote di una società partecipata possa pacificare una città che ormai contesta apertamente l’operato di questa Giunta”.