Una percentuale bassissima di votanti contro dei costi altissimi per la realizzazione delle votazioni.
Roberto Ghiretti boccia pesantemente le elezioni per i consigli di quartiere. Ecco le sue parole:
“Neanche nella peggiore delle ipotesi ci si poteva aspettare che la percentuale dei votanti alla elezione dei Consiglieri di quartiere potesse arrestarsi al 1,95% dei parmigiani. Un dato che unito alla bassissimo numero di candidati testimonia definitivamente il tracollo di un progetto che fin da subito appariva inutilmente farraginoso e, soprattutto, inutilmente costoso.
Sì perché questo esperimento di democrazia di plastica ci è costato quasi 60mila euro così dettagliati: 10.064, 51 euro per la stampa dei depliant, 4.741,16 euro per i servizi di Poste Italiane, 1.439,60 euro per la stampa dei manifesti di pubblicizzazione delle elezioni, 3.799,08 per inserzioni pubblicitarie sui media locali e 36.880 euro di servizi informatici da parte di It.City. Sono soldi in cui si decide di tagliare servizi scolastici essenziali avrebbero fatto comodo, soprattutto se si considera che, visti i 2724 partecipanti, possiamo ben dire che si sono spesi 21 euro a voto: un’enormità visti i risultati!
Leggo già sui Social network che qualcuno vorrebbe liquidare la cosa come una prova di immaturità dell’elettorato parmigiano che non saprebbe apprezzare la democrazia diretta. Io penso invece che si tratta con tutta evidenza di una prova scadente da parte di questa amministrazione in termini di progettualità. Troppo astruso il meccanismo dei candidati sorteggiati, troppo vago il ruolo che i futuri consiglieri andranno a ricoprire, troppo macchinoso il voto elettronico: la ricetta proposta dai 5 stelle per dare voce ai quartieri di Parma è fallimentare da qualsiasi punto di vista la si guardi. Di fatto quella di queste elezioni poteva essere un’occasione per tutti, si è trasformata invece in una sconfitta per la città intera e per il concetto stesso di democrazia. Eppure di proposte alternative in questi mesi ne sono state fatte.
Personalmente da anni mi batto perché venga presa in considerazione la mia proposta: creare un consiglio di quartiere al quale possano accedere i rappresentanti delle associazioni, degli enti, delle realtà che operano sul territorio. Chi meglio potrebbe rappresentare le necessità di un quartiere? Eppure, nonostante il refrain continuo de “l’opposizione faccia proposte”, nessuna udienza è stata data alle nostre idee. Ai consiglieri eletti auguro buon lavoro, nonostante le difficoltà non certo incoraggianti in cui si sono trovati ad essere eletti. A loro il merito di essersi messi a disposizione della città pur in presenza di un sistema così respingente ed inefficace. A questa amministrazione rinnovo invece un appello fatto da tempo: smettete di considerare ogni critica come un attacco personale o politico e cominciate ad accettare il fatto che su molte partite un passo indietro e qualche riflessione in più eviterebbero figuracce come questa”.
Roberto Ghiretti
Parma Unita