Tu chiamale se vuoi…emozioni.
Lo cantava Lucio Battisti, immaginando di guidare a fari spenti contro mano nella notte.
Lo cantano i tifosi del Parma, in giro per la città, inebriati da una vittoria che vale una stagione, anche se la stagione è già andata.
Perché chi non sa cosa vuol dire con la maglia del Parma battere la Juventus non può capire.
Perché per una sera il Parma sono tutti. I suoi giocatori, in campo per rabbia e orgoglio, senza stipendio e senza certezze. I suoi sponsor, volontari, solidali, perché quello che è successo al Parma è talmente paradossale che tutto il movimento calcio idealmente si sente parte del Parma calcio.
Perché per una sera il Parma si riscopre grande, e si riscopre forte, coraggioso, spavaldo. Si scopre più forte di crampi, stanchezza, conclamata inferiorità. Donadoni si riscopre capo assoluto di un gruppo che tiene completamente in pugno, perché i suoi non sbagliano un colpo nonostante tutto.
Perché sei li allo stadio. Complice attore e spettatore di una partita che vorresti non finisse mai ma anche finisse subito. Vorresti mollare tutto, per non vivere la tensione della fine, scappare e tornare quando è finita, piangere di gioia e arrabbiarti per ciò che non è stato, sognare di vincerle tutte e non retrocedere nemmeno.
Perché il Parma di stasera, i suoi giocatori il suo allenatore i suoi tifosi la sua testa alta non retrocederà mai, e passerà alla storia comunque vada.
Perché per na sera ti ripassano davanti anni di battaglie vinte e perse, polemiche e gioie.
Per una sera torni sul tetto del mondo, anche se sta pre crollarti tra piedi e testa.
Per un giorno ci sarà solo il bagno di folla in Cittadella.
Per una sera ripensi a Cittadella, al derby con la Reggiana, a nascita e rinascita.
Per una sera il tuo mondo è tutto in un tabellone, che ti dice Parma batte Juve.
Per una sera pensi che Battisti non ha capito niente, perché se avesse visto Parma-Juve, le emozioni sarebbero state quelle.
E chissenefrega del resto.
Per una sera, sta tutto nel gol di Mauri.
Chiamatele come volete. Per noi, sono solo emozioni, come la squadra sotto la curva in un abbraccio virtuale.