“Nel 2014 sono stato il primo a denunciare la politica dei tagli del governo. Oggi tutti i sindaci si stanno ribellando. La piazza luogo di scontro? No, può essere luogo di incontro tra i sindaci e società civile”. Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti passa al contrattacco.
Se la prende coi tagli del governo, coi sindaci che per mesi non lo hanno ascoltato ed ora corrono ai ripari seguendo le sue orme, con le manifestazioni di piazza, che secondo lui devono essere un modo per portare avanti quella democrazia condivisa che da sempre è bandiera del Movimento 5Stelle.
Ecco la sua nota stampa:
“8 miliardi di tagli ai trasferimenti statali ai Comuni dal 2010 a oggi, più 8 miliardi del patto di stabilità congelati. Più saliranno queste cifre, minore sarà la possibilità di garantire i servizi al cittadino. Ne ho parlato per la prima volta nel 2014, oggi si stanno ribellando uno ad uno tutti i Comuni italiani, seguiti dalle Regioni. Non è ancora conclusa la “battaglia” per riavere i 20 milioni che il governo ci ha tagliato nel 2014, e già Renzi parla di nuovi tagli ai Comuni, imminenti.
La discussione del documento di economia e finanza (Def) in Consiglio dei Ministri, con il varo del provvedimento previsto per venerdì, è fondamentale: dal tavolo capiremo quanti sacrifici dovranno ancora fare i sindaci e i cittadini. Ho richiamato l’attenzione della città in una lettera aperta ai sindacati (sindacati, sveglia! Dove siete, con chi state?): i dati sono chiari e confermano che non è su questa nostra piazza che si sta consumando la battaglia, ma su quella di Palazzo Chigi. Oggi è necessario consolidare una nuova alleanza tra sindaci e società civile, come espressione della lotta in difesa e a tutela dei servizi al cittadino.
Non solo non vogliamo più essere considerati gli esattori delle tasse per conto terzi, ma non vogliamo nemmeno essere tacciati come i decisori dei tagli voluti dal governo. Una nuova alleanza nata nelle piazze può essere la migliore risposta al “governo dei tagli”.
La piazza è il naturale luogo di scontro tra politica e società, ma può essere (oggi più che mai) luogo di incontro tra società civile e il sindaco. Difendiamo i nostri servizi, difendiamo i nostri diritti. Facciamolo insieme”.