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Lucarelli: “Ora voglio salvare la serie B”

Quello che non arriva sul campo, arriva fuori. Le delusioni dell’annata gialloblù, disastrosa sotto tanti punti di vista, sono parzialmente quietate dalla vittoria “federale”: il cambio delle norme diventato ufficiale ieri. 

Il Paladino del Parma è a tutti gli effetti Alessandro Lucarelli, che si è dimostrata capitano e uomo di spessore, mettendo in campo e fuori tutto, lottando con ogni arma per migliorare, cambiare, rivoluzionare il calcio e evitare che ci siano altri casi Parma.

E ora non contento ha un grandissimo obiettivo: “Salvare il Parma, lasciare alla città la sua squadra in serie B, trovare un acquirente, rinunciare al dovuto per abbassare il debito”.

Lo ha annunciato lui stesso, in una conferenza stampa ricolma di gioia, orgoglio, sentimenti.

Alessandro, da oggi forse potremo parlare di calcio.

“Piano piano stiamo tornando alla normalità. Sono stato fatti dei passi in avanti, tra l’altro tutti positivi, quindi andiamo avanti. Le decisioni del Consiglio Federale? C’è grande soddisfazione da parte nostra e grande orgoglio per essere riusciti a conquistare delle norme che tuteleranno calciatori e di conseguenza i tifosi. Era una battaglia che avevamo aperto con le istituzioni, siamo riusciti a farci ascoltare, e c’è grande felicità perchè siamo riusciti a migliorare il sistema, nell’interesse non solo del Parma, che ha subito le mancanze che c’erano nelle norme, ma anche di tutto il calcio italiano”.

Il pareggio di bilancio? “Dev’essere nell’interesse di tutti i Presidenti avere a che fare con società sane, ma ora il 70-80% delle squadre sono indebitate. Servirà del tempo per mettersi a posto, ci saranno delle limitazioni ogni anno più stringenti che fanno sì che nel 2018 dovrà esserci il pareggio di bilancio. Credo che ci sia da essere contenti, non parlo nè di me nè del Parma, parlo di tutto l’ambiente sportivo italiano in generale. Magari nel breve ci saranno dei problemi per mettersi a posto, ma per il futuro non potrà che portare benefici. C’è grande orgoglio perchè queste modifiche le abbiamo volute, occupando giorni liberi, facendo riunioni, andando a Roma. Quindi nello spogliatoio siamo contenti di essere riusciti a conquistare questo, che era uno dei nostri obbiettivi”.

C’è voluto il disastro Parma per cambiare le cose. “In Italia siamo anche specialisti nell’arrivare sempre dopo: facciamo succedere una cosa e poi proviamo a sistemarla. Sicuramente quello che abbiamo passato noi ha fatto sì che proprio noi fossimo i primi a non voler che questo succedesse ancora. Il punto sull’onorabilità parte da subito”.

E il certificato anti-mafia per chi vuole avvicinarsi al calcio? “Non l’avevamo chiesto noi, a tanto non ci eravamo spinti – dice sorridendo. E’ una cosa voluta dalla Federcalcio”.

Resta ciò che questa battaglia lascia. “Credo che la situazione sia incredibile per quello che abbiamo vissuto in questi mesi, dalla vecchia società fino a Manenti. Ne abbiamo viste di tutti i colori, e c’è l’amarezza per essersi fidato di persone che poi ti hanno fatto del male, per poi sperare in Taci, e presi dalla disperazione abbiamo sperato addirittura in Manenti. E’ tutto da buttar via, è tutto da cancellare. Bisogna tracciare una linea, e dal 19 di marzo dobbiamo pensare al futuro. Nel periodo in cui l’abbiamo potuto conoscere Manenti ci ha dato molte parole e zero fatti“.

E Leonardi? Avevi detto Ghirardi ci ha lasciato soli, Leonardi no. E ora è andato anche lui. “Sicuramente la sua scelta di dare le dimissioni ci ha spiazzato un po’, perchè fino a quel momento avevamo un punto di riferimento che poi è venuto a mancare. Può essere giustificabile per il suo stato di salute, non lo so, ma dalla sua uscita ci siamo trovati ancora più soli. Sicuramente è stato un danno ulteriore. Con l’avvento dei curatori la situazione è cambiata, c’è qualche certezza in più, ora speriamo che arrivi un compratore. Il nostro obbiettivo dev’essere quello di rendere appetibile il Parma. Ognuno deve fare la propria parte, noi giocatori in campo e rinunciando agli stipendi che dovremmo prendere per invogliare qualcuno. I tifosi dovrebbero riempire lo stadio, perchè se qualcuno vuole comprare il Parma vedendo uno stadio vuoto qualche domanda se la fa, e quindi far vedere che la tifoseria è vicina alla squadra è importante. Chiedo anche agli imprenditori locali di darci una mano, per rendere appetibile il Parma, anche in piccola parte. Questo vorrei, questo chiedo e speriamo che quest’invito venga raccolto“.

A proposito di acquirenti, si parla tanto del fondo canadese in contatto con Tavecchio. esiste davvero? “Il fondo canadese? Nessuno dei nomi fatti è quello giusto, ma c’è. Tavecchio non deve trovare un compratore per il Parma, non è quo compito,  non capisco perchè debba dire una cosa che non è vera. A breve il fondo contatterà i curatori, poi aspetteremo e vedremo cosa succederà. Da lì a dire che il fondo comprerà il Parma ce ne passa, ma Tavecchio fa da tramite, non dev’essere certo lui a far acquistare il Parma”.

Intanto si dovrà lavorare per ridurre il debito sportivo. “Non ci è stata fatta nessuna proposta, ma la squadra ha già dato la disponibilità a rinunciare ai propri emolumenti, poi vedremo in che percentuale. Salvare il Parma vuol dire salvare un centinaio di posti di lavoro, avere una squadra in Serie B e ripartire puliti con una nuova società in una nuova avventura”.

Io rimarrò. “Io ormai o finisco nel Parma o smetto. Do piena disponibilità sotto qualsiasi aspetto e forma per questa società“.

L’espulsione contro il Torino? C’è un aspetto emotivo, con uno stress che mi porto dietro da un po’ di tempo per una situazione che assieme a qualche compagno mi sono sobbarcato al 100%. Questo ha inciso, come ha inciso la superficialità che gli arbitri hanno con noi. Al quarto uomo avevo detto che volevamo essere rispettati, invece mi sembra che visto che il Parma non conta più niente c’è superficialità nel giudicare gli episodi, e nelle designazioni perchè viene mandato l’ultimo arbitro a disposizione. Questo è quello che mi ha fatto arrabbiare, poi la protesta è sbagliata, mi prendo le responsabilità. C’erano un po’ di scorie che purtroppo ho sfogato in quel momento“.

Dalla Figc sono in arrivo 5 milioni. “Abbiamo bisogno anche di integrare i 5 milioni della Lega con delle sponsorizzazioni, abbinando al nome di Parma quello di alcuni imprenditori parmigiani, se no arriviamo al 15, non ci sono i soldi in cassa ed abbiamo fatto un casino per niente. Mi auguro che ci sia l’interesse per aiutare il Parma. La nostra, fin dall’inizio, non era una protesta dal punto di vista economico, è normale che se in questo momento c’è bisogno mi auguro che le persone preposte ci diano una mano. quello che ho fatto finora l’ho fatto perchè tengo a questa società, ci metto tanto cuore, tanta passione, tante responsabilità che magari non dovrei neanche prendermi. Ci tengo a questa squadra, la mia coscienza mi dice di comportarmi così. Tutto quello che potrò fare per trovare un acquirente lo farò“.

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