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Vuoi evadere le tasse? Vai a Londra

Il vero paradiso fiscale nel cuore dell’Europa non è in Svizzera, Irlanda, Lussemburgo o Liechtestein. Per sparire davvero agli occhi del Fisco basta portare i libri contabili a Londra e affidarsi ai consulenti giusti di “finanza creativa”. Nella City l’aliquota sulle società è del 20%, che già basterebbe a rendere l’isola un bel approdo conveniente. Qualche suggerimento, qualche mossa azzeccata e si può passare a farsi tassare il 5% dell’imponibile e volendo anche lo zero.

I big – Per capire come fare, basta guardare i colossi dell’economia di oggi. Amazon, Facebook, Google e altre 500 tra le maggiori società nel mondo hanno almeno un piede in un palazzo londinese. Scrive ilFatto Quotidiano che proprio loro hanno in qualche modo brevettato “l’elusione di ritorno”: gli utili sono stati portati in parte in Irlanda, dove hanno concordato col governo tasse sotto l’1%, poi se li sono fatti rimandare a Londra come prestito esentasse, perché detraibili. E così il gioco è fatto: tazze azzerate. Così fan tutti dagli States, così ha deciso di fare anche Sergio Marchionne che ha portato la sede legale di Fca nella fiscalmente paradisiaca Olanda e quella fiscale proprio nella City.

Il pentito – Il trucco sta tutto nella società Limited, il cui numero in Inghilterra sembra essere sconosciuto, secondo un consulente “pentito”, John Christensen, intervistato dal Fatto. Dopo anni passati a far “sparire” dagli occhi del Fisco miliardi di sterline, Christensen ha mollato tutto quando un potenziale cliente gli ha chiesto di far transitare da conti off shore denaro diretto in Paesi africani e centroamericani, soldi di mazzette di un funzionario che aveva derubato dai conti del suo Stato.

Come funziona – Il meccanismo delle “tasse zero” è tutto basato sulle società LTD, che si possono aprire in un solo giorno e nelle quali si può versare tutto il denaro che si vuole e piazzare tutti gli uomini che si vogliono. L’organigramma della società rimarrà inaccessibile a chiunque. E se proprio si vuol stare sicuri, basta inserire la società Limited in un Trust, per esempio sull’isola britannica di Jersey. Il Trust si apre con un pezzo di carta e un avvocato, altro non è che un accordo con valore societario. Se qualche Stato estero fa domande su quel Trust, dovrà farlo alle autorità di Jersey, le uniche a poter accedere alle informazioni societarie. Secondo Christensen finora nessun giudice ha mai permesso di fornire altre informazioni sui Trust rispetto a quelle già presenti sul famoso pezzo di carta. E su quel foglio non sempre ci sono nomi di persone vere, anzi spesso si trovano quelli di altre società magari con sede fiscale a Panama. Niente di più facile che quelle stesse società panamensi siano intestate a loro volta ad altre società di Singapore.

L’avvocato veneto – Il consiglio che un avvocato veneto con studio a Londra fornisce al giornalista, che si è finto sviluppatore di app, rende più chiaro il meccanismo per scappare dal Fisco italiano. L’avvocato consiglia di aprire la solita società Limited che subentra nei contratti alla Srl italiana e dà a questa in subappalto la produzione. Così gli utili passano in Inghilterra e là vengono tassati, a quasi niente. Il prezzo del giochetto è di 4 mila euro, più 2500 ogni anno di attività. Volendo si può anche rimanere belli comodi sulla sedia, in Italia, e fare tutto via web con “Made simple”. Basta una carta di credito, scegliere un pacchetto già pronto e aprire una Ltd col suo relativo conto corrente alla Barclays. Ci vogliono appena tre ore. E se manca il domicilio londinese, niente paura: con 30 stertline in più Made simple, società gestita da un gruppo di 30enni, si offre anche di fornire un serizio di domiciliazione.

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