“Tutti a Reggio” è rimasto un appello caduto nel vuoto: complice forse la delusione per la scelta di Donadoni di partire sabato, non facendo così guidare al pulman della squadra il serpentone per il Mepi Stadium e il vento polare che lambiva la giornata, la curva destinata ai giallolbù è rimasta miseramente semi vuota.
Niente a che vedere con i tempi in cui lo stadio si chiamava Giglio, di fronte c’era la Reggiana e il Parma difendeva ben più di onore e dignità. Ma oggi di fronte c’era il Sassuolo, tranquillo e spregiudicato, che ha fatto a pezzettini un Parma dignitoso nel primo tempo e crollato nella ripresa, complici un paio di decisioni per lo meno discutibili di Cervellera.
La prossima del Parma, ben più importante di quella odierna, si gioca giovedì, il 19 ,in Tribunale, all’udienza prefallimentare: se qualcosa andasse storto, non dovesse venir concesso l’esercizio provvisorio o vi fossero lungaggini burocratiche, quella di oggi diventerebbe l’ultima del Parma in A. Ma chiudere venti e rotti anni gloriosi con un 1-4 a Reggio Emilia sarebbe davvero troppo brutto.
LE FORMAZIONI – Ci si aspettava Coda dal primo minuto, ma Donadoni cambia tutto: dentro Belfodil con Varela in appoggio, in difesa fiducia a Lila con Santacroce e Lucarelli. Di Francesco perde Vrsaljko nel riscaldamento: al suo posto Gazzola. In attacco, Taider con l’ex Sansone e Berardi.
VENTI MINUTI DI NULLA – I primi venti minuti sono tutt’altro che esaltanti: fasi di studio, le due squadre si scrutano, la sfera non si avvicina mai alle aree di rigore, i guantoni dei portieri restano intonsi. Da segnalare solo l’ammonizione di Acerbi per un fallo su Belfodil, molto mobile.
TUTTO IN DUE MINUTI – Al 24esimo passano in vantaggio i padroni di casa: Taider dalla sinistra crossa in mezzo per Sansone che da distanza ravvicinata insacca il vantaggio del Sassuolo. Passa un minuto e il Parma pareggia: Belfodil dalla destra serve Lila che carica il destro e tira, Magnanelli tocca e spiazza Consigli: uno a uno. E la partita si accende, i padroni di casa spingono, il Parma chiude come può. Al 27esimo Santacroce atterra Sansone a palla lontana: giallo e punizione, che Taider sparacchia male. Un minuto dopo Mirante dice no a Zaza, al 33’ in presa bassa anticipa Taider cercato da Berardi. Ma il vantaggio degli uomini di casa è nell’aria, e arriva al 37esimo: gran botta da fuori di Sansone che si infila nell’angolino. E l’attaccante stavolta esulta, nessuna finzione da ex riconoscente. Il Parma prova a reagire, ma i neroverdi si chiudono bene. E la prima frazione sfila via.
RIPRESA – Donadoni cerca un po di spinta e butta dentro Cassani per Santacroce. I primi minuti sono di assoluto studio e equilibrio, alla distanza esce però la squadra di casa. Al 53esimo Missiroli lancia Sansone, assist calibrato sulla testa di Zaza che deve solo prendere la mira ma spedisce la palla altissima. Un minuto dopo è Mirante a dire no a Zaza: bellissimo il sinistro a incrociare dopo un contropiede, altrettanto la risposta di Mirante.
PARMA IN DIECI, POKER DEL SASSUOLO – Donadoni non fa in tempo a buttare in mischia Coda, al posto di Lila, che arriva il patatrack. Mirante atterra Sansone che cercava di dribblarlo, per Cervellera è rosso (forse eccessivo e calcio di rigore). Esce Varela ed entra Iacobucci, che non in tempo a scaldarsi e subisce il penalty di Berardi: tre a uno. E il Sassuolo dilaga: al 64esimo al termine di uno scambio Sansone – Berardi la sfera finisce sui piedi di Missiroli che trova il palo interno e il poker: partita virtualmente chiusa. All‘82esimo Cervellera nega la gioia del gol a Coda: servito da Nocerino l’ex Nova Gorica va in rete, ma per l’assistente era fuorigioco. Da rivedere. All‘86esimo è ancora Coda a provarci, ma Consigli si rifugia in corner. E’ l’ultima azione della gara, speriamo non sia anche l’ultima nota stonata di quella sinfonia monca che è la stagione gialloblù.