Dopo la manifestazione della Coldiretti che ha portato in piazza a Bologna allevatori e mucche per combattere il mercato dei falsi alimentari e per chiedere che le stalle si vedano riconosciute un equo pagamento del latte, il gruppo della Lega Nord punta i riflettori sul Consorzio del Parmigiano Reggiano con un’interpellanza chiedendo alla giunta regionale se non ritenga necessario “dare un cambio di rotta sia nella tutela e valorizzazione del prodotto sia nella trasparenza della gestione” del Consorzio.
“Il Parmigiano Reggiano – spiega Fabio Rainieri, primo firmatario della petizione – è il prodotto bandiera tra le produzioni agroalimentari italiane ad origine controllata e una quota importante degli 8 miliardi di fatturato all’anno che riguardano queste produzioni di qualità in Emilia-Romagna si riferisce proprio al “Re dei formaggi”.
Vista questa sua fondamentale importanza per l’economia – continua Rainieri -, la Regione Emilia-Romagna ha il dovere di tutelarlo e valorizzarlo. Non a caso lo Statuto del Consorzio prevede che la Regione Emilia-Romagna sia membro, pur senza diritto di voto, dello stesso ente consortile”.
E’ l’azione del Consorzio, a non convincere la Lega: “Data l’attuale situazione di difficoltà di mercato, sorgono legittimi dubbi sull’efficacia dell’azione del Consorzio riguardo alla sua primaria finalità di tutelare e valorizzare il prodotto. Di più – attacca il vicepresidente del Consiglio Regionale –, l’attuale presidenza del Consorzio si è contraddistinta per estemporanee e rischiose attività commerciali che non hanno portato benefici per la produzione e la commercializzazione del prodotto”.
Quindi ecco l’interpellanza per chiedere “per quali motivi da diverso tempo la Regione non esprime un proprio rappresentante all’interno del ‘Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano’ come prescrive lo statuto consortile, per sapere se, data l’attuale crisi del prodotto e le sue negative rilevanti conseguenze sull’economia regionale, non intende tornare a partecipare alle riunioni del Consorzio, esercitando in forma diretta l’importante attività di monitoraggio che le compete e come valuta l’attuale gestione da parte della presidenza del Consorzio sia in riferimento alla sua efficacia nella tutela e valorizzazione del prodotto, sia per quanto riguarda il cumulo di incarichi e i possibili conflitti di interesse di vario genere in capo alla presidenza stessa”.
Chiosa finale, una richiesta netta: “dare un cambio di rotta sia nella tutela e valorizzazione del prodotto sia nella trasparenza della gestione”.