Non c’è la partita ma circa mille persone si sono ritrovate fuori dallo stadio Tardini per manifestare contro la gravissima situazione economica del club ducale. Nonostante il freddo e la pioggia, dalle 14 i tifosi hanno intonato cori contro Pietro Leonardi, l’ex presidente Tommaso Ghirardi e l’attuale numero uno Giampietro Manenti.
“Il Parma siamo noi” e “Portate i libri in tribunale” sono stati gli slogan ricorrenti mentre i cancelli esterni dello stadio sono stati tappezzati da cartelli con la scritta «chiuso per rapina». Cori invece a favore del settore giovanile del club: “Sono il nostro futuro andiamo ad aiutarli” ripetono gli ultras crociati sotto la pioggia.
Alle 14,20, cantando “il Parma siamo noi”, i Boys hanno aperto il corteo di contestazione per l’attuale situazione del Parma.
Un gruppo, di almeno 500 persone, dopo il raduno hanno fatto sosta davanti al Tardini poi è cominciato un serpentone che ha continuato nelle strade limitrofe, per andare a protestare sotto l’abitazione del direttore generale Pietro Leonardi.
La maggior parte dei cori di oggi è proprio all’indirizzo di Leonardi e dell’ex presidente Ghirardi.
Alla manifestazione si sono visti anche il sindaco Federico Pizzarotti, l’assessore allo Sport Giovanni Marani, Levati e Melli, e alcuni tifosi dell’Udinese, che solidarizzano con quelli parmigiani. Il gruppo aveva prenotato per due giorni: essendo già a Parma, i friulani si sono uniti ai tifosi cittadini.
La manifestazione si è conclusa poco prima delle 16.
Il nuovo appuntamento per la protesta è per le 17 di domani davanti al centro sortivo di Collecchio: obiettivo, se arrivasse Manenti, non farlo nemmeno entrare.