Era il D-Day di Parma, e poteva essere anche il black monday che più black non si era mai visto.
Era il giorno che doveva sancire il futuro dell’aeroporto Verdi, e del Parma Calcio.
Bene, ora, mentre la mezzanotte si accinge a portarsi via questo lunedì, lasciando spazio ad un minaccioso martedì 17 e al buio della sera, la verità è che noi di questi due futuri non abbiamo alcuna pallida idea.
Partiamo dall’aeroporto: l’assemblea tenutasi questa mattina ha preso tempo. Si è detto che “il Verdi è una risorsa” e ogni decisione è stata rinviata al 10 Marzo, data della prossima assemblea. Da oggi a quel giorno, si cercheranno soluzioni economiche e risorse per non tenere a terra l’aeroporto.
Atterriamo allora sul Parma Calcio: del pomeriggio convulso e dei soldi che, a conti fatti, non sono arrivati, vi abbiamo già detto.
Restano le domande senza risposta: come può Manenti dire “abbiamo adempiuto” se per motivi tecnici i soldi non sono arrivati? Come può essere super ottimista sulla non messa in mora della società, se entro mezzanotte i soldi non arriveranno sui conti dei calciatori?
Probabilmente ha preso accordi che non è dato sapere. Ma se così non fosse? Se non stesse solo reggendo le quinte di un teatrino al massacro, senza vincitori ne vinti, destinato solo a prolungare un’agonia?
Non avrebbe alcun senso, in tutta sincerità. Ma di cose insensate, ne abbiamo già viste parecchie.
Quindi ce ne andiamo a letto, dopo questo Day che di “D” conserva solo l’iniziale, con le stesse domande con cui ci siamo svegliati. Se sia un buon segno, lo scopriremo solo vivendo.