Il Parma ha un nuovo presidente, il quinto, dopo Ghirardi, Doca, Giordano junior, Giordano senior, Kodra. Ancora, però, non ne conosciamo il volto.
E dove sta la novità? Effettivamente da nessuna parte, se non fosse che pare che sia tutta nuova anche la proprietà.
Sarebbe infatti già finita la breve e travagliata “era Taçi”: a Codogno, vicino a Lodi, dove tutto era iniziato con la nomina di Pietro Doca, nello studio di un notaio, la Dastraso Holdings Ltd avrebbe tirato i remi in barca cedendo ad una nuova cordata.
Questa volta, italiana, forse con interessi in Russia. Ariammoh, ancora Russia, sempre ammesso e non concesso che tutto ciò sia vero, e non l’ennesimo colpo atroce di un destino che al Parma sta riservando solo sgambetti.
La mente corre a Francesco Becchetti, re dell’enegia e di Agon Channel, tycoon e uomo di sport. Ma di supposizione, ne abbiamo già fatte, lette, scritte, troppe. Meglio tacere, e aspettare certezze. Per il bene di tutti.
L’unica sicurezza per oa è che Taçi, forse, dovrebbe rinunciare al calcio italiano: dopo Milan, Bologna e Genoa anche con Parma non è andata in modo memorabile.