La FLC CGIL di Parma intende prendere posizione in merito alle gravi affermazioni che l’assessore Rossi del Comune di Parma ha espresso nel suo blog personale riprese in larga parte dalla stampa locale.
L’incontro effettuato dall’Amministrazione Comunale il 7 gennaio è giunto con grave e colpevole ritardo. I Dirigenti Scolastici del Comune di Parma in diverse sedi avevano richiesto chiarimenti in merito a ciò che stava accadendo sul tema dell’assegnazione delle figure degli educatori per gli alunni disabili.
Nessuna informazione è stata loro fornita sino all’incontro del 7 gennaio. In tale incontro, dopo più di un mese di proteste e raccolte di firme da parte dei genitori dei ragazzi disabili, il Comune ha presentato l’ineluttabilità del taglio delle ore.
Alle perplessità dei Dirigenti, preoccupati di garantire la qualità dell’integrazione, alla necessità di salvaguardare l’anno scolastico in corso, all’obbligo di garantire ai loro studenti diritti costituzionali, l’Amministrazione ha risposto chiedendo condivisione e partecipazione ed ha invitato i Dirigenti medesimi a proporre alternative.
Forse l’assessore ignora che i Dirigenti Scolastici rappresentano le Istituzioni Scolastiche Statali e non hanno, né possono avere, alcuna voce in capitolo per suggerire all’amministrazione dove tagliare piuttosto che dove investire. Nel rifiutare il taglio, i Dirigenti non si sono arrogati il diritto di critica, hanno semplicemente svolto il loro ruolo.
Forse sarebbe importante che l’assessore e l’amministrazione comprendessero che il confronto e la partecipazione non possono essere pretestuosamente richiesti una volta compiute le scelte. Questa non è condivisione, è semplicemente il tentativo di coinvolgere gli stessi Istituti in decisioni che non spettano loro con lo scopo già stabilito di abbassare la qualità del servizio scolastico. Questa non è mancanza di comprensione tra istituzioni pubbliche, è semplicemente incapacità da parte dell’amministrazione comunale di assumersi fino in fondo le proprie responsabilità politiche, ossia quella di tagliare risorse all’istruzione piuttosto che recuperarli in altri settori.
Forse l’assessore ha ragione quando ci ricorda che il mondo è profondamente cambiato, se oggi “difendere posizioni conservatrici”, significa lottare per tutelare le persone più deboli ed evitare l’ennesimo accanimento nei confronti della scuola pubblica; la FLC CGIL esprime solidarietà ai presidenti dei consigli d’Istituto e dei Drigenti Scolastici per l’attacco inaccettabile di cui sono stati destinatari e si impegna come sempre a sostenere le giuste rivendicazioni degli educatori, genitori, associazioni e istituzioni scolastiche che in queste settimane stanno lottando per continuare a garantire una scuola di qualità.