Che Laura Rossi, assessore al Welfare, sia controversa e discussa, è fuori discussione. Questa volta a metterla sul banco degli accusati è l’esponente di Civiltà Parmigiana Franco Cattabiani il quale ha presentato un’interrogazione scritta in relazione all’utilizzo senza autorizzazione e per fini definiti “non istituzionali” dello Stemma del Comune di Parma che, come sancito dallo Statuto, fa parte del Patrimonio dell’Ente.
“Come precisato dall’apposito regolamento sullo stemma e gonfalone – afferma Cattabiani – il suo utilizzo indebito deve essere inibito e richiesto un risarcimento al trasgressore. L’utilizzo dello Stemma senza autorizzazione è stato compiuto dal sito personale e di propaganda politica dell’assessore Laura Rossi, che come da documentazione allegata all’interrogazione sfoggiava, in modo ingannevole, lo stemma del Comune in alta a sinistra della pagina principale, ciò fino a pochi giorni fa, probabilmente dopo che l’assessore ha preso coscienza dell’interrogazione. L’assessore Rossi particolarmente abile nel fare le pulci ai rimborsi spese dell’Auser, ferrea sulle sue decisioni a costo di interrompere il servizio di trasporto disabili, maestra nello sforbiciare i conti del sociale, regina nel reprimere, senza dare soluzioni, le speranze delle famiglie dei disabili, non è altrettanto attenta quando si tratta dei suo fini di propaganda personale, quindi politici, nel rispettare i regolamenti del Comune che, nel caso di specie, prevedono un risarcimento a carico del trasgressore.
Preso atto dell’accaduto e nell’attesa della risposta della Giunta, rilevo che la sig.ra Rossi se non conosce i regolamenti sarebbe meglio che smettesse di fare l’assessore, al contrario se il regolamento era a lei noto, perché non lo ha rispettato? In ogni caso la soluzione a questo comportamento sono le dimissioni della Rossi che dopo aver sfigurato per tutto il suo mandato, almeno figurerà bene nel finale, infine è utile rammentare che l’uso di bene mobile da parte di un funzionario pubblico per fini personali potrebbe configurare la fattispecie del reato di peculato e che i membri della Giunta, verificata l’interrogazione, hanno l’obbligo in qualità di funzionari pubblici di segnalarlo”.