L’Emilia-Romagna è una delle regioni del centro-nord con maggiore fragilità e sofferenza del tessuto produttivo. E’ l’estrema sintesi dell’osservatorio sulla legalità di Unioncamere regionale, realizzato insieme a Universitas Mercatorum e presentato oggi a Bologna.
Si tratta di una fotografia chiara della vulnerabilità del territorio rispetto alle infiltrazioni della criminalità organizzata. In particolare, Bologna e Modena primeggiano per permeabilità dal punto di vista economico, ma anche Parma, Reggio Emilia e Rimini si piazzano sopra la media nazionale.
“Questi dati destano preoccupazione – ha detto il segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna Claudio Pasini -: bisogna tenere accesi i riflettori su questa situazione e reagire. In questo contesto il sistema camerale è impegnato ad assistere l’imprenditore nella scelta della denuncia, accompagnarlo a resistere ai condizionamenti mafiosi, informarlo sulla legislazione italiana in materia di racket e usura contribuendo ad affermare una cultura della legalità e un senso di solidarietà del mondo imprenditoriale”.
Analizzando nel dettaglio l’illegalità economica, le provincie in cui si denota una forte variazione negativa sono Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna, mentre Rimini e Reggio Emilia occupano il secondo e quarto posto del ranking nazionale per il mancato rispetto dell’ambiente, seguiti a livello regionale da Ferrara, Modena, Parma e Piacenza.
Bologna, che risulta complessivamente quarta in Italia, è la provincia meno dinamica dal punto di vista mafioso, ma questo – ha commentato il ricercatore di Universitas Mercatorum Andrea Mazzitelli illustrando i dati – ha una spiegazione “il fenomeno della penetrazione della criminalità e illegalità è già radicato e sedimentato da diversi anni nel capoluogo di regione”.
Sui reati connessi all’illegalità commerciale, Parma e Ravenna presentano i valori più alti, mentre sul fronte finanziario le attività illecite sono più diffuse a Rimini e Bologna, seguite da Ravenna. Rimini si colloca ai primi posti anche per la presenza di droga e prostituzione, problemi comuni anche a Bologna e Ravenna, e per l’elemento del riciclaggio, connesso alla presenza di turisti.
Bologna e Ravenna, invece, evidenziano valori sopra la media nazionale per i reati di tipo predatorio.