All’inceneritore di Parma manca materia.
Agli amministratori di Parma è mancata materia cerebrale.
Solo così è stato possibile portare a compimento un inceneritore sovradimensionato, costosissimo, inutile.
Il tutto naturalmente fatto all’italiana, quindi a spese dei contribuenti, che oggi si trovano a pagare 160 euro alla tonnellata per i rifiuti bruciati nell’impianto di Ugozzolo, quando a Brescia la stessa quantità costa 90 euro. Forse a Parma lo bruciamo meglio.
Dal 27 novembre all’8 dicembre l’inceneritore ha funzionato a metà.
Tra alti e bassi assistiamo ad una attività a singhiozzo, luglio al 40%, agosto al 50%, la media degli undici mesi 2014 si attesta al 68%.
La crisi di astinenza è nei fatti.
Lascia esterrefatti il clamoroso errore dei cosiddetti esperti, quelle menti fini che ci hanno ripetuto negli anni la favola dell’inceneritore necessario, a buon mercato, risolutore, e ci hanno costruito sopra un piano provinciale.
Questi personaggi non si pentono, devono mantenere l’aplomb per non mostrare il crescente imbarazzo di aver commesso un errore grave e irreparabile, un errore non perdonabile.
Oggi la necessità di trattamento del residuo è in netto calo.
Nel primo semestre 2014 la media provinciale di raccolta differenziata si è attestata al 68,5%, con punte di eccellenza come Sorbolo, 83,7%, Mezzani, 85,2%, Felino, 82,2%, Colorno, 81,3%.
Nella seconda metà dell’anno salirà nettamente la percentuale di Parma, trascinando con sé tutto il territorio.
E l’andamento non subirà retromarce, anzi, il flusso di residuo si assottiglierà sempre di più, diventando un inutile rigagnolo.
Risultati frutti delle buone pratiche attuate nei comuni, che si riassumono nel sistema di raccolta porta a porta, con tariffazione puntuale.
Una scelta che non da via di scampo allo smaltimento, perché in pratica lo cancella dal campo delle necessità.
Una raccolta differenziata come quella di Parma, applicata a tutte le città emiliano romagnole, porterebbe a spegnere tutti gli inceneritori ed a doverne tenere acceso uno solo, momentaneamente.
E non è che Parma abbia inventato chissà quale gioco di prestigio.
Ha semplicemente applicato una ricetta che è valida in ogni centro abitato, piccolo o grande che sia.
Il Movimento 5 Stelle ha dimostrato come sia possibile realizzare alte percentuali di Rd anche nei centri maggiori, e per questo l’assessore Gabriele Folli è chiamato in tutta la penisola, Roma, Bari, Procida, Monte San Pietro, per spiegare come abbiamo fatto in pochi mesi a salire dal 50 al 70% di differenziata, nella seconda città più grande della regione.
Orgoglio parmigiano.