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Donadoni: “Sarei sciocco se rimpiangessi il no alla Lazio”

Euro 2008 - Italia Spagna

“Non rimpiango di non essere andato alla Lazio, assolutamente no, perché sono sempre abituato a ragionare in un modo e quando faccio una scelta la porto avanti sempre fino in fondo, fino a che ne ho le forze, fin che ne ho gli stimoli, fin che ne ho la possibilità di poterlo fare” – così Roberto Donadoni a chi gli domanda se rimpianga di aver detto no, in estate, ai biancocelesti, rispettando il contratto col Parma. “Quindi, pensare a ritroso non rientra nelle mie corde e non mi piace guardarmi troppo indietro. Per me conta la realtà e pensare Oh Dio avrei fatto bene ad andare alla Lazio sarebbe veramente un discorso sciocco, banale, per non dire stupido. Quindi, tutto ciò che si fa, è una scelta ch euno pensa al momento sia la cosa più corretta ed opportuna da fare: tornare poi indietro, sui proprio passi, lo trovo un po’ da perdente, e siccome non penso di essere un perdente, per me è importante portare avanti un certo tipo di discorso con il Parma. perché da questa situazione vogliamo, voglio fortemente cercare di venirne fuori e quindi tutte le energie sono indirizzate a questo. Se uno pensasse a una cosa che è accaduta, o ad una una scelta che poteva essere fatta in un modo o in un altro, vuol dire che non ha la testa e la concentrazione su quello che deve fare e al Parma, in questo momento, c’è bisogno di tutto, fuorché di questo”.

Dopo il preambolo, spazio al campo.

Le condizione di Mirante? Oggi voglio valutare bene, perchè ha fatto sempre un po’ un lavoro controllato, e quindi oggi è il test. Mi auguro di sì, anche se Iacobucci ha fatto due buone gare, e quindi per noi questo è una garanzia. Jorquera? Si è allenato, è tornato anche lui a far parte della squadra, ed è sulla via del ritorno.

La sconfitta di Palermo? Dobbiamo leggerla in chiave positiva, è chiaro che sapere di aver fatto una buona prestazione senza però raccogliere punti moralmente non è facile da gestire, e ti lascia un po’ disarmato. Al tempo stesso però sappiamo che non può sempre girare male, quindi se noi abbiamo la giusta determinazione e la giusta volontà i risultati non possono non arrivare. Dobbiamo fare tesoro di quella gara e ripeterci domani contro una squadra come la Lazio, che ha giocato in coppa ed ha fatto un risultato positivo, anche se ha incontrato una squadra di Serie B. E’ una squadra che ha una rosa a disposizione che gli permette di avere dubbi come quello tra Djordjevic e Klose, e questo ci da la dimensione del nostro avversario. Ci vorrà una grande prestazione, soprattutto dal punto di vista caratteriale“.

Se ho pensato ad un eventuale cambio di modulo? Io credo che è importante sapere quelle che sono le caratteristiche dell’avversario, ha giocatori come Parolo e Lulic bravi negli inserimenti. Poi sappiamo che hanno la forza di giocare sugli esterni, non hanno Candreva ma hanno Keita ed altri giocatori che spingono molto. Dobbiamo essere bravi a trovare gli accorgimenti giusti, perchè nello sviluppo del gioco dobbiamo essere bravi a posizionarci sempre, indipendentemente dal modulo.

Il sostituto di Felipe? Santacroce e Mendes sono giocatori alla pari, non ho grossi problemi nella scelta. Quello che mi preme è capire le motivazioni che hanno, che devono essere massimali. Prediligo i giocatori che mi danno maggiori garanzia, a centrocampo tra Acquah, Mauri, Galloppa, Lodi, devo essere attento a valutare ogni tipo di discorso, come quello dell’affidabilità, contando anche coloro che dopo a partita in corso sono obbligati ad essere sostituiti perchè non hanno ancora i 90′ nelle gambe. E’ un discorso che vale anche per Mariga. Nel caso di Mac, o di Lucas, sono giocatori che nella valutazione e nella scelta durante la partita dipende molto da quello che la partita ti deve proporre, a seconda delle caratteristiche. Le sostituzioni poi sono dettate da questo motivo“.

De Ceglie? A Torino è uscito perchè aveva un problema ad un adduttore, oltre ad un problema ad un piede che ancora oggi gli causa sofferenza, tant’è che deve giocare con una scarpa con un buco, per allentare la pressione sul piede che gli da fastidio. Sono abituato a ragionare sempre in un modo, e quando faccio una scelta la porto avanti fino in fondo, finchè ne ho le forze e fino a quando lo posso fare. Pensare a ritroso non rientra nelle mie corde, per me conta solo la realtà, e pensare che avrei fatto meglio ad andare alla Lazio sarebbe un discorso banale, stupido e sciocco. Tornare sui propri passi lo trovo da perdente, e non credo di esserlo. Voglio cercare di venire fuori da questa situazione, e tutte le mie energie sono tutte dedicate a quest’obiettivo.

La coppia Palladino-Cassano ha fatto bene perchè il primo ha segnato, ma l’importante è che siano tutti a disposizione.

Che ambiente mi aspetto al Tardini? Non mi aspetto niente, mi aspetto che la squadra vada in campo ed onori la maglia prima di tutto per sè stessi, perchè uno deve avere la coscienza e la dignità verso sè stessi. Abbiamo dato poche soddisfazioni al nostro pubblico, e quindi chiedere qualcosa di positivo diventa difficile, ma mi sento di dire dal profondo del cuore che questi ragazzi hanno bisogno di appoggio, evitando di farli sentire in difetto se no sembra un cane che si morde la coda.

La fortuna va cercata? La fortuna la stiamo cercando con tutte le nostre forze, non la incontriamo seminata nei campi. Il mio modo di pensare alla fortuna o alla sfortuna non passa per la scaramanzia, sarebbe troppo semplicistico e anche un po’ riduttivo. A me piace pensare che le cose possano dipendere da me, e non da qualcosa che mi attraversa la strada, piuttosto che un colore, perchè mi sembra un po’ poco”.

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